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La donna aggredita dal tassista: "Lascerò Firenze". Denunciato l'uomo

Trentenne, studentessa di gioielleria, parla di quella notte. Le immagini delle percosse viste in tutta Italia. Sostiene di aver ricevuto dal conducente anche minacce di morte

Firenze, 17 gennaio 2022 – E' stata depositata dai legali della cliente canadese la querela per lesioni personali aggravate nei confronti di D.P, tassista del 4242 che nella notte tra il 12 e il 13 gennaio l'ha aggredita a calci e pugni. Ad annunciarlo l'avvocato della donna, Mattia Alfano, che in una conferenza stampa ha spiegato: “Sono quattro giorni che non dorme. E' sotto cura e supporto psicologico anche per i suoi pregressi. Cinque anni fa, quando era in Canada, ha infatti subito una violenza sessuale”. Proprio per il fatto di cui è stata vittima in passato, la donna, 32 anni, studentessa di gioielleria a Firenze, “cui è stato consigliato di non subire passivamente” alle aggressioni, ha reagito con più veemenza all'aggressione del tassista.

“La ragazza – hanno annunciato i legali – dovrà stravolgere la sua vita. Lascerà infatti Firenze, perché qui non si sente più sicura. Quello che è successo, non trova nessun tipo di gustificazione. Il tassisto ha reagito in maniera violenta e abnorme, quando la ragazza era già fuori dal taxi e quindi non aveva nulla da temere".

Nel corso della conferenza stampa, la donna ha ricostruito la vicenda secondo la sua versione dei fatti, accusando il tassista di averla anche minacciata di morte. “Ho chiamato il taxi, mi trovavo in via Tornabuoni, davanti a Valentino. Non arrivava, così ho chiamato di nuovo il 4242 e mi è stato detto che stava arrivando. Una volta giunto a destinazione, sono salita e ho dato il mio indirizzo di casa. Ho visto che il tassametro segnava 12 euro, anziché i 6 della chiamata e l'ho fatto presente al tassista”. “Lui – prosegue la donna – mi ha detto che quella cifra era dovuta al fatto che mi aspettava al numero nero e non rosso. Ma io avevo dato l'informazione corretta, quindi ho chiesto di resettare il tassametro. Lui ha detto di no, io allora ho chiesto di scendere per chiamare un altro taxi. Mentre stavo per scendere, lui è partito. Ho avuto paura, chiedevo di fermarsi, ma era sempre più arabbiato. Ho dato un colpo al divisorio per il Covid e lui ha risposto con un altro colpo. Poi ha finalmente fermato il taxi”. A quel punto, entrambi sono usciti dal mezzo ed è scoppiato l'alterco.

“Mi allontanavo, lui mi inseguiva, mi ha colpito con calci e pugni, sopratutto ad un ginocchio, e sono caduta. Mi sono coperta il volto, ero molto spaventata”. Secondo la ricostruzione della donna, che ha mostrato in conferenza stampa le lesioni sulle gambe, il tassista avrebbe minacciato gli Usa, il Canada, lei e la sua famiglia dicendo di essere un talebano. E ricordando cosa era accaduto alle Torri Gemelle. Richiamati dalle grida, sono arrivati due ragazzi, “probabilmente senzatetto”, che hanno tentato di separarli, ma non ci sono riusciti.

“Allora io ho pensato di urlare il più possibile, per richiamare altra gente, che è venuta e da quel momento – conclude – hanno fatto anche i video che sono circolati in internet”. In quanto agli sputi che avrebbero colpito il tassista, lei così replica: ”Non ricordo se ho sputato, stavo cercando di difendermi da un uomo che voleva uccidermi. Ho fatto, d'istinto, quello che ritenevo necessario per sopravvivere”.