
Pietro Coccoluto Ferrigni e ’l’antenato’
Pietro Coccoluto Ferrigni, nostro compagno di classe, è uno dei discendenti del famoso Pietro Coccoluto Ferrigni, pioniere del giornale La Nazione. Abbiamo così pensato di immaginare una conversazione tra il nostro Pietro e il grande giornalista, Pietro Francesco Leopoldo Coccoluto Ferrigni, figlio di emigranti napoletani dediti al commercio e vissuto nel XIX secolo.
Innanzitutto mi tolga una curiosità: è vero che è stato un garibaldino? "Sì, dopo la pace di Villafranca sono diventato segretario di Garibaldi e nel 1860 ho partecipato alla spedizione dei Mille, poi però sono stato ferito a Milazzo".
Signor Coccoluto, so che ha collaborato con La Nazione a più riprese; qual è il suo rapporto con la scrittura? "Ho sempre cercato di pormi in modo umoristico evadendo nello scherzo e nel sarcasmo per parlare di problemi morali anche seri".
Quanto era importante il giornale ai suoi tempi rispetto ad oggi? "Ovviamente era molto importante. A quei tempi non c’erano altri mezzi di informazione come oggi".
Perché si faceva chiamare Yorick? "Data la mia forte passione per il teatro, in particolare per William Shakespeare, ho preso il nome Yorick dal personaggio della sua opera Amleto".
Era favorevole al progetto di rinnovamento del quotidiano La Nazione? "Ovviamente sono stato favorevole a questo progetto visto che rispecchiava i miei interessi e le mie idee: un quotidiano nuovo, più leggero nella forma, più accessibile nella sostanza e vario negli interessi, in una parola più moderno, come vuoi fare con la tua classe".