Firenze, 24 giugno 2020 - La giunta della Regione Toscana approverà lunedì prossimo un protocollo per garantire su tutto il territorio regionale l'interruzione volontaria di gravidanza farmacologica come prestazione ambulatoriale anche presso poliambulatori pubblici autorizzati e collegati agli ospedali. Lo si apprende da fonti della stessa Regione Toscana dove il presidente Enrico Rossi ricorda che «siamo stati i primi a somministrare la Ru486, acquistandola all'estero, perché la ritenevamo più appropriata rispetto all'aborto chirurgico in certe situazioni».
La Regione Toscana, si apprende ancora, dà poi mandato alle strutture della Direzione Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale di attivare tutte le procedure necessarie per la prestazione sanitaria relativa alla pillola abortiva, con particolare attenzione al ruolo dei consultori e agli interventi per la continuità del percorso assistenziale secondo un'ottica di integrazione territorio-ospedale. Inoltre le Asl dovranno dare informazioni versione multilingue, garantire la privacy e adeguata accoglienza. Le Asl devono organizzare e adeguare i percorsi sanitari per questo progetto entro sei mesi dalla pubblicazione della delibera che la giunta regionale approverà lunedì prossimo