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Pinocchio fa le valigie e saluta Firenze Bartolucci, triste addio dopo 30 anni

La storica bottega del legno costretta a procedere con il fallimento volontario dopo gli anni di crisi. La figlia del maestro: "Legatissimi al negozio di via della Condotta, era la nostra seconda casa"

di Iacopo Nathan

"Per la mia famiglia, dover dire addio al negozio di Firenze è un grande e profondo dolore". Un altro pezzo della città, all’interno del suo cuore pulsante sta per chiudere definitivamente i battenti. Domani alle 18 si abbasserà per l’ultima volte la serranda di Bartolucci, lo storico negozio del legno di via della Condotta. Quel meraviglioso mondo, fatto di Pinocchio, grillo parlante e fata turchina, oltre che qualsiasi tipo di mezzo di trasporto costruito artigianalmente in legno, è destinato a dire addio. Non c’è fiorentino che negli ultimi 27 anni, da quando la famiglia Bartolucci ha prelevato il fondo, non si sia fermato un secondo a guardare la vetrina, con il buffo burattino di Collodi sfrecciare su una bicicletta di legno, ma tutto qusto presto sarà solo un ricordo.

"Quel negozio per noi è sempre stata una casa lontana da casa - continua Maria Bartolucci, figlia di Francesco, il maestro artigiano che ha dato nome all’aziena -. Purtroppo però, adesso, non riusciamo più a sostenere la crisi che stiamo vivendo. La situazione negli ultimi anni è stata complicatissima, abbiamo provato a stringere i denti, sperando di superare il momento più nero, ma ad un certo punto siamo stati costretti ad alzare bandiera bianca". E così, generazioni di bambini, saranno costretti a crescere senza il Pinocchio più famoso della città.

"I motivi che ci hanno portato a questa scelta sono tanti - prosegue -, ma principalmente è stato il periodo del Covid ad averci tagliato le gambe. Il nostro lavoro è da sempre fortemente legato al turismo internazionale, diciamo per il suo 95%, e quando questo è mancato ci siamo trovati spiazzati. Siamo passati da 600 persone al giorno a 60 a settimana, assolutamente insostenibile. A Firenze, poi, va anche ricordata la difficoltà che hanno i residenti a raggiungere il centro, tra parcheggio e Ztl, che ha nel tempo allontanato anche i fiorentini. L’aumento del costo del legno di quasi tre volte, dovuto ai rincari delle materie prime dell’ultimo periodo, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. L’azienda purtroppo sta procedendo al fallimento volontario".

Chiuderà quindi anche il negozio di Roma, ma come spiega Maria, con Firenze c’è stata da subito una chimica speciale.

"Mio padre vide il fondo nel 1995, era una vecchia ferramenta, e se ne innamorò subito - racconta -. All’inizio eravamo noi figli ad andare ad aiutare dietro il bancone nei momenti di maggior flusso di clienti, o durante le sostituzioni per le ferie. Per questo tutta la mia famiglia è legatissima a Firenze ed in particolare a quel negozio, infatti fino all’ultimo abbiamo provato a salvarla in tutti i modi, ma non c’è stato modo. Purtroppo, andrà tutto in mano al curatore fallimentare, e anche il negozio di via della Condotta farà parte degli asset dell’azinda".

Pinocchio fa i bagagli e lascia le vie del centro, e prutroppo non è l’unico.