LISA CIARDI
Cronaca

Pioggia e vento: crolla un pino. Era a basso rischio cedimento. Terzo caso in pochi giorni

L’albero è caduto in piazza Savonarola: nessun ferito, danneggiate due auto in sosta. L’esperto: "In città 77mila piante, tutte monitorate. Rinnovo fondamentale per evitare pericoli".

Il pino crollato nella notte tra venerdì e sabato in piazza Savonarola altri casi nei giorni scorsi a Scandicci e Rignano (New Press Photo)

Il pino crollato nella notte tra venerdì e sabato in piazza Savonarola altri casi nei giorni scorsi a Scandicci e Rignano (New Press Photo)

La forestazione urbana come strumento per affrontare isole di calore e allagamenti in città. È la ricetta individuata dal "Piano del verde" lanciato venerdì dal Comune di Firenze e portato avanti da un team di professionisti coordinato da Alberto Giuntoli, paesaggista, co-fondatore dello Studio internazionale Bellesi Giuntoli, già docente dell’Università di Firenze, membro del Comitato nazionale per lo sviluppo del verde pubblico del Ministero dell’Ambiente e dell’American Society of Landscape Architects.

Giuntoli, quanto è verde, oggi, Firenze? "La città conta 77mila piante pubbliche, tutte monitorate, ma anche un patrimonio privato studiato per la prima volta grazie all’intelligenza artificiale. Siamo così arrivati a quantificare una copertura arborea del 32%, rispetto al parametro del 30% indicato in letteratura scientifica. Firenze dunque è messa bene, ma ci sono alcune zone con una presenza di alberi minima, a partire del centro storico e dai quartieri che, come Novoli, si sono sviluppati negli anni Sessanta".

Il piano prevede 50mila nuovi alberi e arbusti in 5 anni: dove piantarne così tanti? "Il nostro team, che ha incluso esperti di altissimo livello come i professori Francesco Ferrini e Stefano Mancuso, ma anche docenti di ingegneria e architettura, ha puntato su una strategia di forestazione urbana diffusa: non siamo andati a cercare solo grandi aree, ma ogni singolo piccolo spazio adatto a piantare anche una sola pianta".

Lotta alle isole di calore e agli allagamenti: come? "Per le isole di calore proprio attraverso la forestazione urbana, ma anche usando asfalti riflettenti e chiedendo a chi costruisce parcheggi, pubblici o privati, di coprire almeno il 70% della superficie con piante. Per gli allagamenti il Piano punta a recuperare superfici assorbenti, ma anche a creare aiuole-spugna: piccoli spazi verdi che, quando piove molto, possano contenere l’acqua per poi rilasciarla in falda".

Sugli alberi ci sono alcune critiche ricorrenti fra i cittadini. La prima: se ne tagliano troppi… "A livello scientifico è dimostrato che in città le piante vivono meno che in natura: quando raggiungono i 70-80 anni è già tanto. Il Comune le verifica periodicamente, alcune ogni anno, e il rinnovo del parco arboreo è fondamentale per evitare rischi".

Altra critica: si piantano alberi ma in estate molti seccano. "È fisiologico che il 5% degli alberi muoia poco dopo essere stato piantato e su questo i Comuni hanno accordi specifici con le ditte per la sostituzione senza costi aggiuntivi. È vero però che la siccità degli ultimi anni ha accresciuto il problema, portando a una maggiore attenzione all’irrigazione".

La terza: troppe piante esotiche. "Ho condotto una ricerca sulle piante presenti a Firenze a fine Ottocento e il numero di specie esotiche era analogo. È assolutamente opportuno usarle se sono più resistenti, per esempio a stress e siccità, con l’unica condizione che non siano infestanti".