Pip padule, via al completamento. Nella Scandicci delle industrie, la fame di spazi produttivi è sempre alta. E il completamento dell’area artigianale a cavallo tra la zona pedecollinare e quella industriale, è sempre stato un pallino dell’amministrazione. Ma il progetto del villaggio artigiano negli anni ha attraversato notevoli difficoltà. Prima dell’arrivo della nuova proprietà, delle cinque strutture solo una era stata completata e neanche al 100%.
Ora l’iter arriva a conclusione grazie a una delibera approvata (favorevole la maggioranza contrari i consiglieri di opposizione di Civica e FdI) che dà il via a tre convenzioni relative al completamento delle strutture mancanti e alle opere di urbanizzazione.
Oltre a questo, sarà costruito anche il cantiere comunale, visto che alcuni terreni grazie a un atto di scambio delle aree tra i proprietari sono diventati di proprietà comunali. In tutto saranno 4 strutture per una superficie di oltre 60mila metri quadri, che con l’attuale edificio già esistente portano a 85mila metri quadri la superficie edificabile, contro 96mila della prima versione.
Il Pip doveva essere l’area per gli artigiani di Scandicci e oggettivamente era stata costituita una cooperativa per edificare il tutto con la benedizione delle associazioni di categoria. È finita molto male con una sola struttura realizzata e difficoltà insormontabili per la vecchia proprietà. In tutto però sull’area di 18 ettari compresa tra via del Padule, via Newton e via Charta 77 c’è spazio per altri capannoni, per opere di urbanizzazione e per un parco verde attrezzato. Il vecchio progetto ha come punto saliente una nuova viabilità interna ed esterna al comparto, parcheggi tutto intorno alle isole produttive, un’area a parco dove sarà possibile organizzare eventi.
Completano il quadro verde pubblico di corredo, illuminazione, sottoservizi in genere e la fognatura. Secondo la previsione, sia l’isola già costruita, sia quelle da costruire, dovranno avere la facciata esterna con gli stessi colori e gli stessi materiali. E ci sarebbero già diverse aziende interessate al progetto, anche non legate al mondo della pelletteria.
Adesso arriva il completamento di progetto partito nel 1974, prima osannato poi contestato ma ormai da terminare, nonostante la crisi economica, per evitare di lasciare il vuoto urbanistico in una zona con mezze opere di urbanizzazione completate che ormai si stanno degradando.