EVA DESIDERIO
Cronaca

Pitti Uomo, il bilancio: "Da qui segnali positivi". Crescono i buyer esteri

L’edizione 107 si chiude con il sorriso: circa 13.300 compratori "C’era bisogno di questo per uscire da un clima di attesa e di incertezza".

C’è davvero speranza per la moda italiana. La buona partenza di Pitti Uomo – edizione numero 107 – che si è chiusa ieri fa davvero ben sperare in una ripresa, seppure lenta. La manifestazione alla Fortezza da Basso ha portato in città circa 20.000 visitatori di cui 13.300 compratori e di questi 5.000 arrivati dall’estero, per un più +6,5 per cento rispetto a un anno fa. Un’energia forse insperata vista la situazione generale del fashion, ma Pitti Immagine col suo principale salone per la moda maschile, ha dimostrato di avere energia, coraggio, idee, tenacia.

Molto belle le due sfilate di questa edizione per l’autunno inverno 2025/2026: quella di MM6 Maison Margiela (sfilata-performance al Tepidarium del Roster, la grande serra in stile Liberty all’interno del Giardino dell’orticoltura) e quella di Setchu, giovane marchio ideato dallo stilista nipponico Satoshi Kuwata, che applica i principi della piegatura origami al tailoring e per questo approccio così innovativo nel 2023 ha vinto l’Lvmh Prize per i giovani designer e il Cnmi Fashion Trust Grant. Entrambi gli eventi hanno riscosso grande plauso da stampa e compratori. Comincia bene l’anno per la moda che adesso approda con le sfilate maschili a Milano. "Avevamo bisogno di una partenza così – dice Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine – per uscire da un clima di attesa e di incertezza. La grande parte del merito va, inutile dirlo, agli espositori: primo perché hanno rinnovato la fiducia e l’investimento nel salone; secondo perché hanno portato collezioni di grande qualità produttiva, di ricerca stilistica e con tanti elementi di innovazione. Non ultimo mi sembra che molti listini prezzi indichino un equilibrato rapporto tra giusta valorizzazione dei materiali e della manifattura e opportuna sintonia con una certa prudenza espressa dai consumatori".

Presenze a doppia cifra da Spagna, Giappone, Belgio e Stati Uniti. Molto bene anche il nord e l’est Europa. Come sempre la fiera fiorentina è un momento di confronto e tra i padiglioni si sono visti tanti imprenditori e stilisti famosi come Massimo Piombo, anche loro a caccia di idee. "In giro per i padiglioni e i corridoi ho raccolto molta soddisfazione tra gli espositori - continua Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine - sia per la quantità e qualità dei buyers sia per la fisionomia del salone stesso, come piattaforma globale per gli scambi e canale insostituibile di comunicazione, soprattutto nella fase centrale della stagione di vendite. E mi piace rimarcare il fatto che in tanti si siano espressi in termini di sistema e non solo di singola azienda. C’è un sentimento di solidarietà che raramente ho sentito così forte".

Fra le curiosità l’attenzione ai nuovi stili di vita per uomini di tutte le età dalle occasioni en plein air allo sport, con running e ciclismo ai primi posti. Pitti Uomo lancia alla moda italiana la sfida dello sportswear del futuro.