ROSSELLA CONTE
Cronaca

"Più agenti in strada e certezza della pena"

Una riforma della giustizia e più uomini in strada. E’ quanto emerso nel corso dell’incontro promosso dal Coordinamento comitati sicurezza...

L’incontro dei comitati all’Hotel Adriatico sulla sicurezza In primo piano, l’ex vicequestore Sbenaglia

L’incontro dei comitati all’Hotel Adriatico sulla sicurezza In primo piano, l’ex vicequestore Sbenaglia

Una riforma della giustizia e più uomini in strada. E’ quanto emerso nel corso dell’incontro promosso dal Coordinamento comitati sicurezza per Firenze. Riccardo Ficozzi, segretario del Siulp Firenze, ha lanciato un appello chiaro: "Se la priorità è il controllo del territorio, dobbiamo destinargli risorse, dismettendo attività che ritengo in questo momento assolutamente anacronistiche". Tra queste, Ficozzi cita la gestione degli uffici passaporti e la consegna dei permessi di soggiorno, che potrebbero essere affidate ad altre strutture per liberare agenti da impiegare sul territorio.

A sostegno di questa richiesta è intervenuto anche Simone Gianfaldoni, portavoce del Coordinamento: "Esiste un problema di personale nelle forze di polizia e, in più, c’è la questione delle leggi. Fermano qualcuno e, dopo due ore, è già fuori". Secondo Gianfaldoni, per contrastare la criminalità dilagante a Firenze serve anche un Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) in Toscana: "Occorre mettere da parte ogni ideologia e realizzarlo". La situazione, denunciano i comitati cittadini, sta diventando insostenibile, in particolare in alcune zone come San Jacopino.

"Abbiamo inviato una lettera al questore e al prefetto: la situazione delle aggressioni e della sicurezza in genere comincia a pesare tanto, e se non si interviene in fretta peggiorerà", aggiunge Gianfaldoni, presidente del comitato Cittadini attivi di San Jacopino. Le preoccupazioni espresse trovano eco anche nelle parole di Roberto Sbenaglia, super poliziotto e membro della Fondazione Caponnetto, che sottolinea un problema più ampio legato alla normativa: "E’ necessario che chi commette reati finisca in carcere. E poi serve un Cpr".

Dello stesso avviso Gianluca Rota, presidente regionale del Silf, che ha evidenziato come "le normative devono cambiare, altrimenti gli sforzi delle forze dell’ordine risultano inutili". A lanciare un monito è stato anche Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Caponnetto, che ha dipinto un quadro allarmante della sicurezza in città: "Firenze non è più un’isola felice. C’è un problema legato alle gang giovanili: se non si interviene subito, diventeranno vere e proprie organizzazioni criminali. Inoltre, troppa gente gira con armi da taglio. Nelle ultime perquisizioni sono state trovate addirittura mannaie".

Rossella Conte