Roberto Calamai è uno storico ambulante del mercato di San Lorenzo nonché portavoce dell’associazione I sopravvissuti del San Lorenzo, un punto di riferimento per i turisti e i residenti di Firenze. Da 28 anni, Calamai si dedica con passione alla vendita di cappelli made in Italy, ma negli ultimi mesi si è trovato a fare i conti con un calo significativo di visitatori oltre che con i cambiamenti che stanno trasformando il cuore pulsante della città.
"Dicembre e gennaio sono mesi difficili, c’è meno gente in giro, ma quest’anno abbiamo avvertito un drastico calo", racconta. Le presenze sono diminuite di oltre il 20%, in particolare ci sono meno turisti nord-europei e americani. "Gli italiani poi sono molto attenti ai prezzi: prima di acquistare qualcosa, sbirciano, guardano da lontano. Prima di vedere ciò che piace, controllano il prezzo". Secondo Calamai, gli scenari internazionali, come le guerre vicine all’Europa, influiscono sulla propensione al viaggio. A ciò si aggiunge un cambiamento locale: "In centro, almeno io, lavoro al 90% con i turisti. I residenti sono sempre meno, molti appartamenti sono stati trasformati in Airbnb. Abbiamo perso anche la clientela che arrivava dalla periferia, forse perché la concorrenza dei grandi centri commerciali è troppo forte. È più comodo per loro andare lì". Il commerciante non nasconde un’autocritica: "Forse anche noi non siamo stati all’altezza di cogliere i cambiamenti". Di fronte a queste difficoltà, Calamai ha deciso di chiudere il banco un giorno in più a settimana. "A volte prendo una giornata libera in più perché non ha senso stare ore qui se non c’è tanto lavoro".
ross.c.