Più sicurezza e verde. Il modello San Jacopino

Nel rione c’è chi cura prati e fiori e chi dialoga e segnala casi di microcriminalità. Tanti i problemi risolti .

Più sicurezza e  verde. Il modello San Jacopino

Simone Gianfaldoni, San Jacopino

Nacque nel 2014 dall’idea di alcuni cittadini che volevano porre soluzione alle piccole problematiche del quartiere e di strada ne ha calcata, in senso letterale: è il Comitato cittadini attivi San Jacopino.

"Un giorno ci siamo detti perché non cominciare a costruire qualcosa per segnalare all’amministrazione cartelli piegati, strisce che non si vedevano più? – ricorda il presidente Simone Gianfaldoni – E questo ha funzionato bene, abbiamo subito avuto una buona interlocuzione con l’amministrazione. Nel tempo siamo aumentati e oggi siamo una cinquantina e abbiamo un gruppo Whatsapp per le segnalazioni, siamo diventati sempre più attivi dedicandoci al decoro del quartiere: chi sistema i fiori, chi toglie le erbacce, chi annaffia…". Dai piccoli problemi a quelli più grandi, anche perché la città si è trovata negli anni schiacciata dalla delinquenza: "Abbiamo poi allargato al problema della sicurezza del quartiere intavolando collaborazioni con le forze dell’ordine – continua Gianfaldoni –. Stiamo cercando di attenzionare tutti i problemi dall’ubriachezza molesta, che qui con le comunità sudamericane è molto presente soprattutto tra primavera a settembre, la violenza, la microcriminalità che sta aumentando, io stesso sono stato aggredito e scippato settimana scorsa lungo la ciclabile di viale Redi, poi siringhe in terra, crack fumato per strada, una quarantina di spaccate in un anno ai negozi".

Tutto rigorosamente in chiave civica: "Lo facciamo e lo faccio per il quartiere, per senso civico, non mi sono mai voluto candidare. Il comitato nasce apolitico e apartitico". E il civismo ha portato i suoi risultati: "Le spaccate ai finestrini delle auto sono diminuite, anche se purtroppo si sono spostate in zona Ponte alla Vittoria".

Carlo Casini