FRANCESCO INGARDIA
Cronaca

"Più valore per la nostra agricoltura". Il rilancio del ministro Lollobrigida

In visita al salone del gusto Taste, incontra i produttori: "Creare ricchezza e ridistribuirla nella filiera"

Il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida ieri a Taste

Il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida ieri a Taste

"La pasta buona la facciamo solo noi, eh?". Difficile contraddire il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, ieri in visita alla Fortezza da Basso per il gran finale della 18ª edizione di Taste, il salone di Pitti Immagine. La panacea del cibo tricolore contemporaneo schierato stand dopo stand dalle realtà d’eccellenza nostrane: oltre 750 aziende in rappresentanza del meglio della produzione e della cultura enogastronomica. Di queste, 150 circa per la prima volta in fiera a Firenze, dopo un accurato scouting, selezionate per sfruttare una vetrina che solo la community di Taste può offrire.

"Possiamo dire che Taste ha raggiunto la piena maturità nel segno della qualità a tutto tondo: nelle proposte, nella partecipazione dei buyer italiani e anche internazionali, nell’essere un laboratorio di formazione, cultura e tendenze", la vittoria per Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine. Il ministro ha prima preso parte a un incontro istituzionale blindato organizzato da Pitti con il governatore della Regione Giani e la sindaca Funaro al padiglione delle Ghiaia. Tema all’ordine del giorno i dossier aperti del sistema-agricoltura, compreso la spina nel fianco della filiera dei trattori riottosi come non mai. Per poi varcare la soglia del padiglione centrale.

"Taste è una manifestazione che mi incuriosiva particolarmente e che desideravo visitare - ha detto Lollobrigida -, perché abbina la qualità di una città straordinaria come Firenze, città d’arte per eccellenza, ai nostri prodotti di qualità e lo fa in modo elegante. Percepisco come questa iniziativa dia valore alle produzioni: dare valore significa creare ricchezza, significa poterla ridistribuire anche all’interno della filiera, e far arrivare un maggior reddito anche ai produttori primari, quindi agli agricoltori e ai pescatori, che è l’obiettivo che ci poniamo".

Il ministro ha colto la palla al balzo per ricordare i provvedimenti bandiera del suo dicastero che "con 2,3 miliardi di euro di investimento sull’energia pulita il governo che ha investito più risorse possibili in agricoltura della storia repubblicana ha proibito di installare pannelli a terra, e ha nello stesso tempo aumentato la produzione energetica verde grazie agli imprenditori agricoli utilizzando serre, capannoni, stalle, 21.000 imprese produrranno energia pulita senza sottrarre terreno agricolo con forme speculative come è avvenuto fino ad oggi devastando peraltro ampi spazi anche di grande valore ambientale". Detto ciò, via al tour all’interno del padiglione. Tra ministro e espositori, in abbondanza, strette di mano, selfie, battute, assaggini, richieste di spiegazioni su caratteristiche dei prodotti in esposizione, formule e ingredienti segreti da scoprire.

Dall’olio extravergine di oliva del Trebbio (Scarperia e Firenze), alla pasta artigianale Filotea o a quella di Campofilone Marilungo, entrambe marchigiane. Fino alle eccellenze di Nola, la Nicchia di Pantelleria, la Filatteria della Lunigiana, l’artigianato della n’duja di Spilinga in Calabria. Inevitabile, però, una domandina sulle prossime regionali in Toscana all’alfiere di Fratelli d’Italia: "Ministro, Tomasi candidato governatore del centrodestra come lo vede?". Risposta: "È un ottimo sindaco a Pistoia, e di questo ne sono certo, sul resto ci saranno i tempi per discutere di tutto, non è certo questo il momento".