MANUELA PLASTINA
Cronaca

Ponte a Niccheri, sale parto chiuse. Scattano i lavori di ristrutturazione

Nei prossimi 35 giorni saranno garantiti solo cesarei programmati e urgenze . Gli altri tutti a Torregalli.

Ponte a Niccheri, sale parto chiuse. Scattano i lavori di ristrutturazione

Da oggi e per altri 34 giorni, nessun bambino nascerà con parto naturale all’ospedale Santa Maria Annunziata. Come annunciato, sono state chiuse tutte le sale parto e le stanze del blocco dedicato alle puerpere e alle nascite. Un’interruzione importante, considerati i numeri di cui può vantare l’ospedale di Ponte a Niccheri: oltre 1.000 bambini ogni anno vengono al mondo in territorio di Bagno a Ripoli, grazie a un reparto particolarmente apprezzato e punto di riferimento anche delle zone vicine, del Chianti, del Valdarno e della Valdisieve, oltre che di Firenze sud e non solo. In questo mese abbondante, verranno al mondo solo i bimbi con cesareo programmato o con urgenza chirurgica. Il blocco parto ha chiuso ieri le porte per far posto agli operai impegnati in lavori di adeguamento degli impianti elettrici e di realizzazione della nuova rete di distribuzione dei gas medicinali. In rifacimento anche pavimentazioni, rivestimenti e controsoffittature. "Umanizzazione e sicurezza sono alla base di un punto nascita moderno e attrattivo – dichiara la direttrice del presidio Elettra Pellegrino -. L’Annunziata continua ad investire su questo percorso ormai intrapreso da tempo. I lavori del blocco parto sono fondamentali e si inseriscono in un più ampio progetto di riqualificazione e ristrutturazione di tutto l’ospedale di Ponte a Niccheri".

Proprio nei giorni scorsi si sono conclusi i lavori estivi delle sale operatorie, con la ripresa a pieno regime della chirurgia già da settembre. Prima della chiusura del reparto, sono state avvisate tutte le gestanti che avevano scelto Ponte a Niccheri come ospedale dove far nascere i loro piccoli: partoriranno per lo più in terra di Scandicci, all’ospedale di Torregalli che dunque per più di un mese raddoppia l’attività. Le ostetriche del Santa Maria Annunziata si sono trasferite dalle colleghe del San Giovanni di Dio per continuare a seguire le pazienti che hanno iniziato il percorso di gravidanza con loro.