Firenze, 7 novembre 2024 - “L’onestà non ha prezzo”. È una bella storia quella che vede per protagonista una famiglia di origine albanese, residente in Veneto, che durante una gita a Firenze ha ritrovato un portafoglio con contanti e carte di credito, con tanto di pin, ma non ha esitato a consegnare tutto ai carabinieri. “Adesso ci piacerebbe molto sapere se quel borsello è stato restituito ai legittimi proprietari, svedesi. Noi abbiamo provato in tutti i modi a cercarli, tramite i social, ma non ci siamo riusciti”. A parlare è Sadush Petriti, ristoratore che risiede a Mogliano Veneto. Era il primo novembre quando lui, con la moglie Erida e il figlio Justin, è venuto a Firenze per far felice il figlio, “innamorato della vostra splendida città”. La famiglia, vista l’impossibilità in quel giorno di festa di trovare posteggio vicino al centro, ha deciso di andare al piazzale Michelangelo.
È lì che, tra una foto e un’altra, ha notato, sulle scalinate con vista su Firenze, un borsello abbandonato. “L’ho preso ed ho guardato il contenuto - racconta Sadush -. Mi sono anche guardato intorno. Magari, le persone ritratte nei documenti erano sempre lì. Ma non ho visto nessuno di somigliante. Dentro il portafoglio, c’erano tre passaporti, contanti svedesi e ben tre carte di credito, una delle quali addirittura accompagnata dal prezioso Pin, scritto su un foglio”. Fin troppo facile, per un disonesto, andare a prelevare i contanti. Ma non per la famiglia Petriti che, pur avendo poco tempo a disposizione, ha deciso di andare fino in fondo, a costo di non visitare Firenze come avrebbe voluto.
“Alla fine, siamo andati dai carabinieri del Galluzzo - racconta Sadush -. Chiamando il 112, ci hanno spiegato che l’unica cosa da fare era andare di persona in caserma. E così abbiamo fatto. Non è stato neanche facile trovarla. I carabinieri ci hanno espresso tutta loro gratitudine. E noi siamo felici di aver fatto il nostro dovere di bravi cittadini”. Per ora, nessuno si è fatto vivo con loro per ringraziarli. “Ci piacerebbe sapere che tutto è andato per il meglio”, sorride Sadush. Solo pochi mesi prima, la stessa cosa era capitata a lui. In viaggio verso Parma, aveva smarrito il proprio portafoglio, che aveva poi recuperato grazie all’onestà del gestore di un distributore. Per lui, è stato naturale comportarsi secondo le regole. “Avrei fatto la stessa cosa, anche se non mi fosse capitato quell’inconveniente di alcuni mesi fa”, dice. Plaude al gesto dei suoi connazionali Cuni Mhill, che a Prato si occupa di immigrazione per conto di Fratelli d’Italia. “I miei due amici hanno fatto un bellissimo gesto. Sono orgoglioso di loro. Spesso si sente parlar male degli stranieri. Ecco, loro hanno dimostrato il contrario e si sono contraddistinti per la loro estrema onestà”.