Firenze, 15 dicembre 2022 - Sono tanti fuori dal circolo della Rondinella, al Torrino di Santa Rosa, almeno un centinaio di persone. Sono i meno fortunati dell’Oltrarno, ma anche del resto della città. Sono coloro che hanno difficoltà a mettere insieme il pranzo con la cena. Ma oggi un pranzo di tutto rispetto stanno per riceverlo, come ormai da tradizione natalizia dell’associazione Rondinella del Torrino.
"Anche quest’anno l’Associazione Rondinella del Torrino ha dimostrato il suo grande cuore - ha detto l’assessore al Welfare Sara Funaro - e un profondo senso civico verso gli ospiti delle strutture di accoglienza, che hanno potuto avere un momento di gioia e festa con un pranzo preparato appositamente per loro”.
Una tradizione che va avanti dal 2013, e che nemmeno gli anni più bui della pandemia è riuscita a fermare: quell’anno, dove riunirsi tutti insieme nella grande sala del circolo non era possibile a causa delle restrizioni sanitarie per contrastare l’emergenza Covid-19, il lauto pranzo fu fornito da asporto.
E il menù è di tutto rispetto, tutto senza maiale per includere anche i musulmani, che sono in diversi tra gli ospiti di oggi: crostini misti, bis di primi (ravioli al ragù e pasta al pomodoro), pollo arrosto con patate, panettone, pandoro.
E poi c’è anche un bel regalo, perché Natale deve essere Natale per tutti: «Una confezione di panettone e spumante», rivela Stefano Marmugi, vice presidente della Rondinella del Torrino, scoprendo una tenda dietro a cui c’è una torre di sgargianti confezioni natalizie di ottima marca.
Ma non andranno sprecate neppure le portate che la cucina non riuscirà a servire: verranno infatti donate alle associazioni Angeli della città e Ronda della carità. A dare una mano nel servizio, anche i calcianti dei Bianchi di San Frediano.
"È la nostra tradizione per i meno fortunati – spiega il presidente dell’associazione Rondinella del Torrino Roberto Ciulli – È importante stare tutti insieme, passare. Il Comune ci manda le persone che verranno ospitate». Ma nel tempo c’è stato anche un cambio negli ospiti, sintomo di nuove povertà: «I primi anni la maggior parte erano extracomunitari. Gli ultimi anni, invece sono moltissimi anche gli Italiani", afferma Ciulli.
L’atmosfera è quella delle feste: si aspetta l’inizio dei tavoli, due chiacchiere, una sigaretta, pacche sulle spalle, saluti, strette di mano. Molti di loro si conoscono, frequentano l’ambiente delle mense, dell'assistenza. Tra le persone che stanno per entrare, sono tante le facce che erano presenti ieri all’analoga iniziativa alla Trattoria dei quattro leoni.
Sono tantissimi gli insospettabili, ben vestiti, curatissimi che se te li vedi accanto non penseresti mai possano essere in forti difficoltà economiche. M., faceva la badante, ma poi la signora che assisteva è venuta a mancare e si è ritrovata disoccupata.
F., invece, con un elegante spezzato segno di un passato di agio, era uno stimato libero professionista: da anziano, voleva godersi i suoi risparmi, che ha investito in un libretto di risparmio, ma a causa di una truffa si è trovato improvvisamente senza nulla. In fila anche tanti giovani e persone di mezza età: "Ho due figli grandi – dice F., amareggiato delle carenze del welfare italiano – entrambi sono andati a vivere a Dublino, perché nonostante i loro studi, in Italia non c’erano sbocchi. La prima a partire è stata mia figlia, con quattro bambini picco, ha avuto un coraggio da leoni. L’altro, poi, l’ha seguita. Nel termine di un mese si sono sistemati ambedue. Lei lavora in una scuola, lui è chef in un ristorante. Senza chiedere nulla a nessuno, non appena hanno preso la residenza, lo Stato gli dava 200 euro alla settimana di sussidio di disoccupazione. E li ha aiutati a trovare un lavoro velocemente".
All’iniziativa, ha partecipato anche l’assessora Sara Funaro e l'assessora Cecilia del Re: "Un appuntamento fisso prima di Natale – commenta Del Re – Ringrazio l’associazione Rondinella del Torrino che durante tutto l’anno, e non solo oggi, ha questa vocazione di aiutare gli altri ed essere comunità. È un presidio per i più bisognosi del territorio".