Prato, 10 settembre 2024 - A Prato l'operazione di controllo sulla sicurezza alimentare 'Fast food' della guardia di finanza, condotta insieme alla Asl Toscana Centro, ha portato alla sospensione dell'attività di tre ristoranti etnici ed alla scoperta e alla distruzione di 800 chili di alimenti non sicuri.
Le verifiche riguardavano proprio la prevenzione e il contrasto di condotte illecite nelle filiere di approvvigionamento agroalimentare a tutela della salute pubblica. C'è stata una capillare attività di mappatura dei canali di acquisto relativi soprattutto a prodotti d'importazione ed individuando le imprese caratterizzate da maggiori profili di rischio I tre ristoranti di cibo etnico sospesi sono tutti connotati da una rilevante opacità delle filiere di approvvigionamento dei prodotti alimentari usati, spiega la guardia di finanza, che ha vagliato la documentazione su tutte le materie prime, verificando il rispetto delle norme su etichettatura, certificazione di origine e rispetto delle normative comunitarie e nazionali.
Inoltre, constatate subito evidenti carenze igienico-sanitarie, è stato instaurato un coordinamento con i competenti uffici del Dipartimento di Prevenzione della Asl che hanno inviato i propri ispettori per specifici controlli che hanno portato alla sospensione e alla distruzione di circa 800 kg di alimenti non rispondenti ai requisiti minimi di sicurezza in materia di conservazione ed etichettatura. I responsabili sono stati sanzionati ai sensi del D.Lgs. 193/2007 per la violazione del Reg. 852/2004 e le attività sono state sospese ai sensi del Reg. CE 2017/625.