"Il meccanismo con cui vengono usati oggi i prefabbricati ricorda il Lego e alla fine è anche molto elementare. Nel caso specifico del cantiere dell’Esselunga, nonostante si tratti di una struttura grande troviamo delle forme alla fine sono semplici. Quindi l’unica cosa che posso dirle, avendo però soltanto visto le immagini che hanno visto tutti, è che quello che è accaduto in via Mariti è all’apparenza inspiegabile".
Rossano Massai, presidente di Ance Toscana, alla guida dell’associazione delle imprese edili dal 2022 e una lunghissima esperienza nel settore, semplicemente non si capacita di quanto accaduto venerdì mattina nel cantiere del centro commerciale.
E, nonostante la conoscenza del settore edilizio, preferisce usare la massima prudenza nel commentare la tragedia di Firenze. "Quali possono essere le responsabilità? Decisamente presto per dirlo, verranno fatti tutti gli accertamenti e poi potremo capire – spiega ancora – Un calcolo sbagliato? Un appoggio sbagliato? E’ veramente difficile avanzare delle ipotesi e non mi azzardo a farlo proprio perché è una situazione senza precedenti. Se è possibile, come ha ipotizzato qualcuno, che la trave sia slittata? Lo trovo davvero improbabile e vi spiego perché. L’episodio non è avvenuto durante la fase di montaggio, il pezzo era già stato appoggiato quindi non mi torna... Queste strutture sono composte da tanti pezzi che si appoggiano l’uno sull’altro in un maccanismo che appunto è più che collaudato".
Concentriamoci sulla manifattura del prefabbricato. Anche in questo caso Massai ha pochi dubbi. "Oggi sono usati ovunque, anche nell’edilizia privata. Mi chiede se vengono fatti appositi collaudi? Più che altro parlerei di certificazioni. Questi manufatti devono avere un determinato numero di sezioni di ferro all’interno, un cemento di una certa qualità...". Secondo Massai è dunque altamente improbabile che il cedimento sia dovuto al tipo di materiale.
Dubbi su dubbi, in attesa che affiori una qualche verità dalla vicenda. "E’ difficilissimo oggi pensare che possano avvenire dei problemi simili. Le procedure sono standard: c’è un ingegnere che fa i calcoli, poi ci sono i montaggi dei pilastri delle travi, dei solai. Un conto poi è se una tragedia accade perché una trave si stacca all’improvviso da una gru. Ma quando tutto è già posato è incomprensibile come possa accadere qualcosa del genere".
Nessuna ipotesi dunque da parte di Massai. Prudenza totale, come quella adottata in queste ore dagli ordini professionali di ingegneri e architetti che aspettano ancora a pronunciarsi anche se sottovoce c’è chi dice che qualche misurazione in cantiere possa essere stata sbagliata.
Gli operai coinvolti nella tragedia, al momento del crollo, stavano gettando il cemento della soletta, quello che rende strutturale il solaio. Potrebbe essere stato questo peso aggiuntivo ad aver fatto cedere il ’dente’ sul quale la trave o il solaio poggiavano? Perché è crollata la mensola? Secondo un altro esperto della materia all’orgine potrebbe esserci stata una posizione sbagliata della trave sulla mensola (che, per legge, deve essere fissato su di essa con dei perni). Una procedura, questa, che viene sempre svolta soltanto all’interno del cantiere, mentre i piloni e travi, come spiega appunto Massai, sono prefabbricati e arrivano già pronti per essere montati.