Premio Prezzolini. Serra, Pagliai e Messina i nomi della rinascita

Torna il riconoscimento che ricorda lo scrittore e intellettuale

Premio Prezzolini. Serra, Pagliai e Messina i nomi della rinascita

Il ritratto di Prezzolini della collezione Intesa San Paolo

Dopo vent’anni torna il Premio Prezzolini, con una cerimonia nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, martedì prossimo alle 10, promossa dalla Fondazione Biblioteche Cassa di Risparmio di Firenze in collaborazione con la Fondazione CR Firenze e Intesa Sanpaolo. A ricevere il premio saranno l’ambasciatore e storico Maurizio Serra, membro dell’Académie française e Paolo Pagliai, noto artigiano argentiere fiorentino. Nella nuova edizione del Premio è previsto anche il premio ’Testimone del Tempo’, che quest’anno è assegnato a Carlo Messina, Consigliere delegato e Ceo Intesa Sanpaolo. Il Premio Prezzolini nacque nel 1983 dalla donazione alla Cassa di Risparmio di Firenze da parte del maestro Luciano Guarnieri, di una collezione intitolata ’Prezzolini: l’uomo e lo scrittore nella sua officina’, costituita da 45 disegni, pastelli e acquerelli che ritraggono lo scrittore scomparso mentre lavora già centenario nella sua casa di Lugano, alternati a scorci di luoghi, come Vietri Sul Mare, dove aveva trascorso parte della sua vita. Il risultato di questi momenti di affetto e di confidenza dell’anziano scrittore, studioso, animatore e protagonista di tante battaglie culturali non poteva andare disperso. Doveva invece rimanere a Firenze, la città di cui Prezzolini era figlio per carattere e per cultura e quindi profugo, come è tradizione di altri grandissimi fiorentini, che hanno amato talvolta con rancorosa passione questa loro contraddittoria città.

Questa donazione, che ha visto, sia pure in effigie, il ritorno a Firenze di Prezzolini costituì per la Cassa di Risparmio l’occasione per l’istituzione di un Fondo per attribuire periodicamente un premio a italiani e stranieri che si fossero distinti nel campo della letteratura, delle arti, delle scienze e dell’artigianato.

"Un premio non per segnalare il valore di singole opere – spiegano gli organizzatori –, ma per riconoscere l’intero operare di uomini e di donne che hanno arricchito con amore e intelligenza la cultura e quindi la civiltà.

O.Mu.