Firenze, 7 novembre 2024 - Ha preso i voti consacrandosi a laica missionaria della carità mentre è ricoverata nella struttura delle cure palliative della Asl Toscana centro. È la storia di una paziente che, fa sapere l'Azienda sanitaria in una nota, nei giorni scorsi ha preso i voti perpetui, con professione solenne, di castità, povertà, obbedienza e servizio gratuito secondo lo statuto e modo di vita dei Laici Missionari della Carità.
Già professati i voti, e rinnovati ogni anno, l'ospite attendeva da tempo di poter prendere quelli perpetui. La cerimonia, solitamente celebrata in un ambiente religioso, si è svolta tra le mura dell'Hospice, trasformando per un giorno il luogo di cura in uno spazio di preghiera e comunione. «La cerimonia dei voti perpetui della paziente rappresenta un simbolo di speranza, fede e dedizione che resterà scolpito nella memoria di tutti coloro che vi hanno partecipato - sottolinea Paola Poggiali, infermiere coordinatore dell'Hospice - Un evento che ha donato a ognuno una prospettiva nuova sulla cura, intesa non solo come assistenza sanitaria, ma anche come gesto di amore che trascende i confini del dolore.
L'Hospice Oblate - ha aggiunto - continua a essere non solo un luogo di cura, ma anche un punto di riferimento per lo spirito, un segno di come la fede e il servizio possano fondersi per portare conforto e sollievo anche nelle circostanze più difficili». I familiari della paziente hanno poi rivolto, in occasione del primo novembre, una lettera agli operatori dell'Hospice: «A voi che siete vicini alla sofferenza delle persone e dei loro familiari, con una partecipazione attiva che è compassione nella vostra preziosa professionalità. A voi che, così operando, rendete la vostra professionalità più ricca e piena, raggiungendo i primi posti di coloro che possono essere 'santì già in vita, buona festa di tutti i Santi».