ROSSELLA CONTE
ROSSELLA CONTE
Cronaca

"Preoccupati dalle novità in arrivo. Giusto ridurre il traffico in città ma bisogna potenziare i servizi"

Lo Scudo Verde, in partenza dal 1° aprile, continua a far discutere imprese e associazioni di categoria. Se da un...

Lo Scudo Verde, in partenza dal 1° aprile, continua a far discutere imprese e associazioni di categoria. Se da un lato la necessità di ridurre il traffico cittadino e l’inquinamento viene riconosciuta da tutti, dall’altro restano forti perplessità su come la misura verrà applicata e sulle conseguenze per le attività economiche. Cinzia Francini, coordinatrice di Cna Trasporti Firenze, sottolinea come la transizione verso una mobilità sostenibile debba essere accompagnata da adeguati strumenti e infrastrutture.

"Ridurre il traffico cittadino – non solo quello dei veicoli più inquinanti – è ormai un obiettivo condiviso da imprese e cittadini, ma restano preoccupazioni sul contesto attuale di applicazione e sugli sviluppi futuri dello Scudo". Secondo Francini, servono interventi per rendere la misura realmente efficace senza penalizzare le imprese: "È fondamentale integrare opere e servizi essenziali per un suo utile funzionamento, come hub intermodali nei parcheggi scambiatori capaci di facilitare il passaggio dai mezzi termici a quelli elettrici e, in città, un sistema di ricarica adeguato per i veicoli elettrici. Occorre potenziare e migliorare l’efficienza del trasporto pubblico locale e assicurare che il servizio ferroviario sia economicamente più accessibile".

Dello stesso avviso è Renzo Nibbi, responsabile del settore trasporti di Confartigianato Firenze, che chiede maggiore confronto tra istituzioni e categorie economiche. "Questo primo step riguarda mezzi che di fatto già ad ora non possono circolare. Quello che chiediamo, in vista dei nuovi passaggi, è di essere coinvolti. Non possiamo apprendere le notizie dai mezzi di comunicazione, noi associazioni di categoria abbiamo il polso della situazione e siamo quelli che poi daranno informazioni per fare in modo che tutti rispettino i divieti".

La preoccupazione principale riguarda il futuro: "In questa fase, ripeto, non cambierà quasi nulla e, a quanto ci risulta, almeno tra i nostri associati sono pochi in possesso di mezzi euro 0 o euro 1, più che altro c’è preoccupazione per gli stop che coinvolgeranno gli euro 2, 3 e 4. È necessario che tutte le istituzioni coinvolte si attivino per facilitare la transizione verso i mezzi meno inquinanti. Ci sono categorie che hanno mezzi costosi come i camion euro 4, comprare un euro 6 è oneroso. Non si può scaricare la responsabilità della conversione ecologica totalmente sulle imprese".

Rossella Conte