Firenze, 24 febbraio 2024 - «Ci schieriamo con la nostra preside, siamo dalla sua parte e la difenderemo fino alla fine". E’ ormai nota a tutti la lettera scritta dalla dirigente del Leonardo Da Vinci Annalisa Savino ai suoi studenti dopo il pestaggio al Michelangiolo.
La stessa ritenuta "inappropriata" del ministro Valditara. All’uscita del liceo Leonardo Da Vinci dove la preside resta blindata dentro per evitare di entrare nella polemica con il ministro, quello degli studenti è praticamente un coro unanime.
"Guai a chi la tocca – dice Giulio –. Sono favorevole alla lettera che ha scritto, sia nei modi che nel contenuto, e non capisco come mai il ministro non abbia altro a cui pensare che criticare la nostra preside".
Ad accendere ancora di più l’atmosfera al Da Vinci ci ha pensato Blocco Studentesco, movimento giovanile di estrema destra che ha attaccato uno striscione all’esterno dell’istituto durante la notte ("Non ci fermerà una circolare, studenti liberi di lottare!"). Il tutto condito da scritte del movimento sul muro e foto sui social mentre viene bruciata la lettera della dirigente Savino.
«Sono successe una serie di cose molto spiacevoli – dice Patrizia Bonanni, professoressa di matematica, nello staff della preside -. Siamo rimasti molto male dalle parole del ministro, non ce le aspettavamo, soprattutto a fronte della lettera della dirigente fatta solo con toni educativi e non politici.
Sosteniamo la dottoressa Savino e quello che ha fatto, perché la violenza non deve mai essere sottovalutata. Anche stamattina (ieri, ndr) abbiamo avuto la sorpresa dello striscione, attaccato da ragazzi che non fanno parte della scuola, che è stato prontamente rimosso. A maggior ragione dobbiamo sottolineare il coraggio della preside".
Poi è stata la stessa prof a leggere il messaggio della Savino. "La dirigente ringrazia ma non ha intenzione di aggiungere niente. Il messaggio era rivolto agli studenti della nostra scuola, a cui si deve dedicare con attenzione ogni giorno, e a loro è arrivato, forte e chiaro. Come dirigente scolastica voglio evitare di alimentare ancora la già grande sovraesposizione mediatica a proposito di questioni che, seppur attinenti alla scuola e al suo ruolo nella società, tuttavia diventano facile oggetto di polemica e di strumentalizzazione".
«Siamo d’accordo con la preside – aggiunge Samuele Guerri, rappresentante di istituto -. Ha usato parole perfette. Lo striscione che è apparso davanti alla scuola non ci rappresenta. Non ci saremmo aspettati le parole del ministro, ci schieriamo con la dirigente e la sosteniamo".
"Lo striscione di stamattina è l’ennesima cosa bruttissima – conclude Emma Disco, studentessa e membro del collettivo Ciessei -. Siamo vicini alla preside, a maggior ragione adesso che è stata presa di mira dal ministro". Nel frattempo anche sui social è partito il tam tam della solidarietà, con una raccolta firme lanciata da Priorità alla scuola, che in poche ore ha raggiunto già oltre 30mila sottoscrizioni.