NICCOLO' GRAMIGNI
NICCOLO' GRAMIGNI
Cronaca

Prevenzione Hiv, a Firenze opportunità di screening

Dal 2019 la città è entrata a far parte della rete “Fast track cities". I test, anonimi e gratuiti, si effettuano in pochi istanti tramite pungi-dito con una goccia di sangue dal polpastrello e forniscono risultati in tempi molto rapidi

Prevenzione Hiv, a Firenze opportunità di screening

Prevenzione Hiv, a Firenze opportunità di screening

Firenze, 1 marzo 2025 - Firenze partecipa al progetto nazionale 'Test in the city', iniziativa che promuove lo screening sul territorio per l’infezione da Hiv e per le epatiti virali (Hcv e Hbv) rivolgendosi in particolare alle persone che vivono in condizione di fragilità sociale. Dal 2019, si ricorda in una nota, Firenze è entrata a far parte della rete “Fast track cities”, che raccoglie oltre 270 città in tutto il mondo, impegnandosi così a favorire le iniziative per fermare l’epidemia da Hiv attraverso azioni di prevenzione, il trattamento delle persone infette e l’azzeramento dello stigma sociale. Il progetto si svolgerà fino a maggio.

I test, anonimi e gratuiti, si effettuano in pochi istanti tramite pungi-dito con una goccia di sangue dal polpastrello e forniscono risultati in tempi molto rapidi. In caso di risultato positivo, andrà effettuata la conferma tramite un prelievo venoso che verrà eseguito presso i Centri Clinici che partecipano al progetto, dove la persona potrà recarsi attraverso la predisposizione di un percorso facilitato ed essere presa in carico.

Sono 174 i test svolti nel 2024 durante le varie occasioni di screening. L’età media è 27 anni. Più del 40% dei partecipanti non aveva mai effettuato un test Hiv. “Conoscere il proprio stato di salute è fondamentale. Con questo programma si investe sulla prevenzione primaria e secondaria, si favorisce un rapido accesso alle cure e si può evitare che queste malattie possano essere, inconsapevolmente, trasmesse – sottolinea l’assessore al welfare del Comune di Firenze e presidente Società della Salute Nicola Paulesu -. Occorre quindi insistere nell’importanza di fare il test, diffondere la cultura della prevenzione in particolare tra le persone più giovani”.  "Come per altre simili iniziative – sottolinea Filippo Bartalesi, direttore della Soc Malattie Infettive I della Azienda Usl Toscana Centro – la nostra unità operativa conferma il suo concreto supporto all’evento”.