MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

24 aprile 1932, la prima rovesciata della storia. Ma la più famosa fu a Firenze

L'acrobazia aerea di Carlo Parola nei minuti finali di Fiorentina-Juventus venne stampata sulle buste delle figurine Panini ed ebbe una diffusione planetaria

La rovesciata di Parola durante Fiorentina-Juventus del 15 gennaio 1950 (foto Ansa)

Firenze, 24 aprile 2023 – Nel calcio di oggi sul campo di pallone si vedono prodezze di ogni tipo. Ma c’è stato un giorno e una prima volta per tutto, anche per la rovesciata. Nessun giocatore aveva fatto nulla simile, almeno fino al 24 aprile del 1932 quando Leonidas da Silva, attaccante brasiliano, fece gol colpendo per la prima volta il pallone proprio in questo modo. Ma se quella fu, a detta di molti, la prima rovesciata della storia, ce n’è un’altra che è diventata la più famosa della storia. Si tratta dell’acrobazia aerea eseguita dal capitano bianconero Carlo Parola nei minuti finali di Fiorentina-Juventus del 15 gennaio 1950, diventata un'immagine simbolo, che tutti conosciamo fin da bambini perché stampata su ogni busta delle figurine Panini. Quella ‘spazzata difensiva’ divenne celeberrima grazie al disegno che ne fece quasi casualmente il giovane illustratore Wainer Vaccari - entrato a lavorare alla Panini di Modena come magazziniere -, e che è stato stampato su tutte le bustine delle figurine del calciatori Panini con una diffusione planetaria. In quella partita del 1950 lo scatto originale - un mix di abilità e fortuna - fu opera del fotografo Corrado Banchi, di Massa Marittima, che collaborava strettamente con lo studio Foto Fiorenza di via del Proconsolo a Firenze, per decenni agenzia fotografica ufficiale della Fiorentina e della Nazionale. Lo sviluppo del rullino fu effettuato proprio da Foto Fiorenza, e la stampa affissa insieme alle altre nel tardo pomeriggio della domenica nella vetrina del negozio, come si usava fare abitualmente in un'epoca molto lontana da quella social attuale. Nasce oggi Susanna Agnelli nata il 24 aprile del 1922 a Torino. Nipote del fondatore della Fiat, Giovanni Agnelli, è stata un'imprenditrice, politica e scrittrice. Ha detto: “L'amore non è un dovere, è una grazia. Bisogna averne molto dentro di sé per poterlo dare agli altri”.