REDAZIONE FIRENZE

Primo round supplenze. È rebus sul sostegno: "Le immissioni in ruolo sforeranno i tempi"

I sindacati puntano il dito contro l’ingresso di specializzati in altri Paesi "La scuola ormai rischia di reggersi soltanto sui prof precari". Continua intanto la protesta dei docenti idonei al concorso 2020. .

I posti da coprire nell’immediato per far funzionare le scuole sono almeno mille

I posti da coprire nell’immediato per far funzionare le scuole sono almeno mille

Primo round di assegnazioni delle supplenze tramite l’algoritmo. E subito emerge il problema dei docenti di sostegno. Molti dei ‘docenti storici’ "o non hanno ricevuto alcuna mail oppure si sono visti assegnare sedi lontane dalla propria residenza". Per Emanuele Rossi della Flc-Cgil questo è il "frutto avvelenato della decisione del ministro Valditara di assegnare la supplenza anche a tutti quei colleghi con titolo di specializzazione estero, non ancora validato dal Ministero". Fino all’anno scorso, questi docenti non ottenevano l’incarico annuale proprio perché il loro titolo era "sospeso". Ma il massiccio ingresso di docenti specializzati in altri Paesi sta creando più scompiglio in una classe di concorso da sempre martoriata. "Forse l’attenzione del Ministero in particolare sugli atenei telematici dovrebbe essere ancora maggiore" riflette Rossi. Finita la prima tornata di nomine, a giorni ci sarà la seconda e, poi, probabilmente anche la terza, in modo da assegnare tutti i supplenti per il suono della prima campanella, il 16 settembre. Intanto, le scuole stanno scorrendo le graduatorie di istituto per assegnare le ‘supplenze brevi’, in attesa che nelle prossime settimane le cattedre vengano assegnate ai vincitori del concorso Pnrr.

Insomma, le immissioni in ruolo si protrarranno ben oltre l’inizio delle lezioni e, così, ci saranno classi che dovranno cambiare docente a novembre oppure a dicembre, come accusano i sindacati. Il vecchio male della ‘supplentite’ non solo non viene mai sconfitto, ma ogni anno si acuisce. Non usa mezzi termini Cristiano Di Donna della Uil Scuola, che parla della scuola fiorentina come di "una azienda che si regge su precari che vengono da altre regioni, costretti a far fronte ad affitti carissimi, costo della vita esorbitante, rincaro dei trasporti e stipendi bassissimi".

Quest’anno, nelle scuole del nostro territorio, la Uil stima che arriveranno 4mila insegnanti e 1.200 ausiliari tecnici e amministrativi supplenti, di cui ben il 73% provenienti da altre regioni. "Chiediamo di stabilizzare tutti i precari con l’assunzione sui molti posti vuoti, di garantire alloggi ad affitto calmierato e di pensare a biglietti treno a tariffa agevolata e a buoni pasto. Bisogna anche adeguare gli stipendi di tutti ai livelli di costo della vita attuale" prosegue Di Donna. Che aggiunge: "Nel primo bollettino delle nomine dei supplenti a Firenze leggiamo 3.661 nomi di prof pronti a salire in cattedra per garantire l’istruzione ai nostri ragazzi. Tra oggi e domani sarà il turno degli ausiliari, tecnici ed amministrativi i cui posti da coprire nell’immediato, per permettere alle scuole di funzionare, sono circa 1.000". Non si placa intanto la protesta dei prof risultati idonei al concorso 2020.

"Non è assolutamente vero che saremo tutti immessi in ruolo. Purtroppo, con l’avvio delle procedure per il nuovo anno scolastico abbiamo scoperto che solo gli idonei del concorso ordinario sarebbero diventati di ruolo. E non noi, che abbiamo invece fatto il ‘concorso straordinario 510-2020’, ma siamo stati dimenticati". I 171 precari toscani ‘scavalcati’ replicano dunque a quanto affermato dal dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, Ernesto Pellecchia, che era intervenuto in seguito al presidio organizzato giorni fa in via Mannelli da parte degli insegnanti in attesa di cattedra da ormai troppo tempo.

Elettra Gullè