
Un momento dello spettacolo
Recensione di Titti Giuliani Foti
Firenze, 19 gennaio 2019 - «Priscilla» è una travolgente avventura on the road di tre amici che, a bordo di un vecchio bus rosa chiamato Priscilla, partono per un viaggio attraverso il deserto australiano alla ricerca di amore, amicizia (e di lavoro) finendo per trovare molto di più di quanto avessero mai immaginato.
Ha debuttato l’altra sera a Firenze, al Teatro Verdi questo spettacolo sfavillante pieno zeppo di colori, lustrini e di musica trascinante. Una bellissima prova dei protagonisti a cominciare da Manuel Frattini che è Bernadette; Mirko Ranù che è Adam e Felicia; Christian Ruiz che fa Tick e Mitzi; Stefano De Bernardin nel ruolo di Bob. In scena fino a domani non a caso a grandissima richiesta «Priscilla La Regina del Deserto» è il musical dei record, tratto dall’omonimo film cult «Le avventure di Priscilla la Regina del Deserto» vincitore, tra gli altri, di un Premio Oscar e del Grand Prix Du Publique al Festival di Cannes.
Credo di aver visto decine di musical in vita mia: ma nessuno è come questo. E questa versione è particolarmente fortunata. Bravissimi gli autori, i costumisti, e tutto il corpo di ballo, questi ultimi che sanno muoversi in scena con una professionalità che non fa invidia ai grandi musical. Per dire l’impegno della produzione: in scena ci sono oltre cinquecento abbaglianti e magnifici costumi, una sceneggiatura esilarante ed una intramontabile colonna sonora che include venticinque strepitosi successi internazionali, tra cui «I Will Survive»; «Finally»; «It’s Raining Men» e «Go West».
Priscilla è stato anche il musical australiano di maggior successo di tutti i tempi, ma si difende benissimo anche qui da noi dove è stato visto da quasi 400mila spettatori. E tanti altri gliene auguriamo. Perchè appassiona il racconto di Tick, Bernadette e Adam sono tre stravaganti drug queen, che grazie ad un ingaggio, decidono di cambiare vita.
Salgono su questo pulmino surreale col quale incontrano di tutto e dove vivranno avventure emozionanti e divertenti prima di giungere a destinazione e proporre così il loro spettacolo Per me è una storia esemplare perchè portatrice di messaggi di tolleranza, dell’importanza dei rapporti e non solo familiari, giocata tra ilarità e momenti di vera emozione, senza mai scadere nel banale e nel retorico, senza mai eccedere oltre misura in originalità ed anticonformismo.
In scena un grandissimo Manuel Frattini che da Peter Pan ne ha fatta di strada. Per una sera sono stata – io come tutto il teatro Verdi occupato in ogni ordine di palco e poltroncina – dentro a una macchina di sogni che nulla può invidiare alle produzioni inglesi o americane. Priscilla è un messaggio stupendo: che focalizza, nonostante lo sfavillìo dei costumi, oltre la fiscità ostentata e sfrontata dei protagonisti e la musica disco, la raccomandazione: credete nell’amore.
Un musical che in qualche modo fa pure miracoli: alla fine, tutti in piedi a battere le mani. E sulle note di «I Will Survive» un uomo con le stampelle, davanti ai miei occhi, le ha alzate al cielo e si è messo a ballare.