Firenze, 19 dicembre 2024 – Tutti prosciolti per tutti i reati al processo sulla fondazione Open. Erano imputati il senatore Matteo Renzi e tutti i componenti di quello che viene definito “il giglio magico”: da Maria Elena Boschi, a Luca Lotti, Alberto Bianchi e Marco Carrai.
Renzi, Boschi e Carrai erano imputati del solo reato di finanziamento illecito ai partiti. Tra le altre ipotesi di reato contestate dalla procura a vario titolo anche il traffico di influenze, corruzione, autoriciclaggio ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Per l'accusa Open - il cui presidente era Bianchi e il cda comprendeva Boschi, Lotti e Carrai -, avrebbe agito come una vera e propria articolazione di partito, e in particolare della corrente del Pd legata a Matteo Renzi. Per il gup Sara Farini “gli elemeni acquisiti non consentono di formulare una ragionevole previsione di condanna”. Da qui la decisione di prosciogliere tutti gli imputati.
Secondo la procura erano circa 3,5 i milioni di euro che sarebbero arrivati nelle casse dell'ente dal 2014 al 2018 in violazione delle norme sul finanziamento ai partiti. Accuse sempre contestate da Renzi che ha ingaggiato una battaglia anche a colpi di denunce contro i pm dell'inchiesta. L'udienza preliminare si era aperta il 3 aprile 2022 e si è protratta per oltre due anni, con anche un ricorso alla Consulta sul conflitto di poteri. In aula era presente anche il procuratore aggiunto Luca Turco - titolare dell'inchiesta con il pm Aldo Nastasi -, che il 24 dicembre andrà in pensione.
"Ho quasi cinquant’anni. Gli ultimi cinque li ho vissuti da “appestato” per l’incredibile inchiesta Open. Uno scandalo assoluto per tutti quelli che avevano letto le carte – scrive lo stesso Matteo Renzi – ma nonostante questo sono stato politicamente massacrato da tanti, a cominciare da Fratelli d’Italia e dai Cinque Stelle. Dopo anni di sofferenza oggi arriva la notizia: prosciolto. Prosciolto io, prosciolti tutti i miei amici sia politici come Maria Elena e Luca sia professionisti come Marco, Riccardo, Alberto e tutti gli altri. Oggi in tanti dovrebbero scusarsi, Meloni e Travaglio in primis. Non lo faranno. Pace. Al pm che mi ha accusato – Luca Turco, lo stesso che ha aggredito la mia famiglia – non ho niente da dire. Mi spiace solo che vada in pensione dopodomani senza pagare per le sue perquisizioni illegittime e per la sua indagine incostituzionale. Chi sbaglia paga vale per tanti italiani, non per lui”. Renzi ha poi ringraziato familiari, colleghi e amici. “Oggi ha perso il giustizialismo e ha vinto la giustizia. E chi mi aggredisce con indagini, norme, campagne ad personam non mi fa paura. Anzi, mi rende più forte”.
"Finisce l’incubo. Dopo anni di sofferenza silenziosa oggi si chiude la pagina di Open: sono stata prosciolta. Da avvocato conoscevo l’assurdità delle accuse. Da parlamentare ero certa della correttezza del nostro operato. Ma da donna ho sofferto molto, quasi sempre in silenzio”, scrive la deputata Maria Elena Boschi, anche lei prosciolta. “Do a tutti l’appuntamento alla prossima Leopolda, a ottobre 2025. Non smettiamo di lottare per un Paese più giusto. E più garantista”.