Firenze, 2 febbraio 2020 - A partire da domani non deve presentarsi a scuola la professoressa di inglese di Firenze che nei giorni scorsi ha detto in classe che Liliana Segre starebbe cercandosi pubblicità con le sue iniziative per far conoscere la Shoah. Lo ha comunicato via e-mail alla docente il preside della scuola media Mazzanti, Arnolfo Gengaroli, il quale domani, inoltre, andrà all'ufficio legale dell'ufficio scolastico regionale (ex provveditorato) per istruire una pratica di 'sospensione urgente' dal ruolo della medesima docente.
«Adesso posso informalmente invitare la collega a non presentarsi a scuola e le ho inviato una e-mail in merito - spiega il preside Gengaroli - Ciò per motivi di opportunità, sia per le istituzioni, sia per lei stessa perché si troverebbe a operare in un contesto non sereno. Ma domani sarò all'ufficio legale del provveditorato per avviare l'istruttoria per la sua sospensione urgente». La prof è di ruolo e insegna da nove anni nella scuola. Domani l'orario la prevede in classe e in teoria la docente potrebbe ignorare l'invito del dirigente.
«La sospensione richiede un iter lungo e articolato e oltre una certa fase non compete più al dirigente scolastico dell'istituto ma agli organismi superiori, ma intanto le ho chiesto di non presentarsi a scuola a partire da domani lunedì», spiega anche il preside Gengaroli il quale sta preparando una relazione sulla vicenda da consegnare all'Ufficio scolastico regionale. Nella relazione il dirigente scolastico colleziona fatti, testimonianze e circostanze relative all'episodio in cui, in classe, la professoressa di inglese si sarebbe espressa con asprezza su Liliana Segre, almeno secondo quanto appreso finora.
Provvedimenti disciplinari nei confronti della docente sono stati auspicati e sollecitati al preside da parte di 78 docenti dell'Istituto Comprensivo Coverciano, di cui fa parte la media Mazzanti. Docenti che «esprimono la loro totale ed estremamente indignata distanza dalle parole espresse dall'insegnante», ricordando che avrebbe definito la senatrice Liliana Segre «persona troppo mediatica» ed «esprimono tutto il loro affetto e solidarietà alla Senatrice». I docenti che hanno firmato la missiva inoltre «si ritengono offesi e non ammettono alcuna giustificazione di quanto detto dalla collega» e quindi, appunto, hanno sollecitato «la Dirigenza scolastica perché vengano prese tutte le misure possibili per sanzionare questo tipo di intervento» in classe.