FIRENZE
"Tra i nostri principali obiettivi c’è quello di promuovere tra i giovani una migliore comprensione dell’Europa, del suo valore, delle sue opportunità. Il futuro europeo è costituito dai giovani di oggi, in una fondamentale connessione col passato e col presente".
Da 40 anni a Firenze, Archivi storici dell’Unione Europea, diretti da Dieter Schlenker all’interno dell’Istituto Universitario Europeo, è un luogo di studio, conoscenza, approfondimento aperto alla storia e al futuro dell’Europa. "Spesso organizziamo eventi pubblici per aprire a tutti la sede che ci ospita, ossia Villa Salviati – dice il direttore Schlenker –. La forte relazione col territorio per noi è fondamentale e promuovere tra i giovani, soprattutto in questo anno di elezioni, una migliore comprensione dell’Europa, di come si è sviluppata, di quali sono le sue istituzioni e i processi decisionali, è essenziale".
"Negli ultimi dieci anni, da quando io sono qui – prosegue il direttore – , ci siamo aperti al mondo scolastico sia di Firenze che di tante scuole italiane e straniere, anche con progetti come “Le chiavi della città“. È un passo naturale per noi aderire e collaborare col quotidiano La Nazione su temi che portano a una coscienza attiva e una partecipazione diretta".
Le tracce proposte dagli Archivi storici dell’Unione europea alle classi che partecipano al Campionato di giornalismo suggeriscono due approcci anche intrecciabili e legati alle materie di storia ed educazione civica. La prima riguarda la memoria e il ruolo degli archivi nel custodire il passato in un modo trasparente e accessibile: invitano i ragazzi a osservare monumenti, installazioni e simboli nello spazio pubblico con una modalità critica e consapevole di ricezione e disseminazione delle informazioni.
La seconda traccia verte sulla cittadinanza europea e i diritti con una particolare attenzione a quelli dei minori, invitando gli studenti ad esplorare dalla propria aula il modo in cui gli europei possono sentirsi uniti, interrogandosi su che vuol dire essere ‘europeo’ in un’ottica di inclusione e solidarietà.
Manuela Plastina