
Il giovane ha infranto le vetrate nei locali del Pronto soccorso di Pescia
Pescia (Pistoia), 17 marzo 2025 – Solo pochi giorni fa il coordinamento della Cgil Funzione Pubblica aveva organizzato un volantinaggio in tutti gli ospedali della Asl Toscana Centro per sensibilizzare gli utenti e gli operatori contro gli episodi di violenza sui sanitari. E nella notte fra venerdì e sabato, al Pronto Soccorso del Ss.Cosma e Damiano, si è registrato un nuovo caso, che si è risolto solo grazie all’intervento delle forze dell’ordine. Un ragazzo ucraino, 19 anni, si è presentato in ospedale in evidente stato di alterazione. E si è scagliato contro il personale in servizio, medici e paramedici. Inutile ogni tentativo di calmarlo. Ha afferrato un estintore e lo ha svuotato nei corridoi, poi se la è presa con alcune delle vetrate. Ha continuato a spadroneggiare fra piano terra e primo piano della struttura, fino a quando non sono riusciti a bloccarlo. Per fortuna, non si registrano danni fisici importanti al personale.
Massimo Ciuti, segretario del sindacato già operatore nell’ospedale pesciatino, è intervenuto con una nota, riportando i fatti accaduti. “Ancora una volta- commenta –si ripresenta l’evidente necessità di interventi radicali da parte della ASL Toscana Centro; il personale deve essere maggiormente protetto da questi episodi. Non si può entrare al lavoro e ‘sperare’ che in quella giornata o nottata non succeda nulla. Tema ancor più sentito al Pronto Soccorso di Pescia dove sembra, con imminenti riorganizzazioni interne, si proceda ad aumentare i servizi offerti alla cittadinanza senza concreta definizione dei percorsi assistenziali.
In pratica- prosegue –aumentando l’apertura su dodici ore dei 5 posti letto del servizio Ama (cioè l’area medica di accettazione), come potranno infermieri e operatori socio sanitari in servizio, in questa condizioni, far fronte a tre diverse tipologie di servizi offerti alla cittadinanza: pronto soccorso classico, servizio Obi (osservazione breve) con tre posti letto aperto 24 ore sette giorni su sette e servizio Ama (area medica di accettazione) con cinque posti letto portato da 6 a 12 ore giornaliere. Non solo la logistica dei servizi non aiuta gli operatori e non facilita la sicurezza sul posto di lavoro, ma subentra anche la non definizione dei percorsi, la mancanza di protocolli chiari e completi che definiscano chi fa cosa e in che tempi nei vari servizi implementati e offerti. Se si ampliano e aumentano i servizi in Valdinievole- conclude Ciuti –lo si faccia garantendo la sicurezza del lavoro e delle cure. Non ci interessano targhette sulle porte”.
Emanuele Cutsodontis