Firenze, 22 luglio 2018 - ‘Bocca di rosa' non abita più qua. Nell’estate fiorentina le strade della prostituzione, quelle delle periferie nord cittadina, sono praticamente vuote.
Non è certo per il calo della domanda. E’ che l’offerta si sta riorganizzando. Cosa è cambiato dopo l’ordinanza di Palazzo Vecchio che per sei mesi ha determinato la denuncia penale dei clienti? Le strade sono piuttosto vuote, anche quelle storicamente più ‘affollate’: via Pistoiese, via Pratese, l’Osmannoro, via di Novoli.
Qualche ragazza resiste ancora, ma è nascosta spesso in vie secondarie. Su quelle principali non c’è nessuno.
Merito dell’ordinanza (che è scaduta a fine marzo)? Merito di controlli? Gli esperti che lavorano allo sfruttamento della prostituzione puntano il dito più a un cambiamento epocale anche della gestione criminale del settore.
Un settore che è sempre florido dal punto di vista economico e quindi non può essere abbandonato dalla criminalità organizzata, che è proprietaria delle zone dove le prostitute sono costrette a lavorare. Zone divise al centimetro, e pagate a peso d’oro, che quindi devono rendere.
Ma come fare se il contrasto in strada diventa troppo pressante? Ci sono le case, internet, gli annunci. E in effetti negli ultimi tempi non sono mancate alle forze dell’ordine diverse segnalazioni di strani via vai in appartamenti del centro storico o nella fascia dei viali di circonvallazione. Il mercato del sesso è diventato più sfuggente, difficile da controllare, più legato a internet dove è facile trovare contatti e prendere appuntamenti.
Nenache l'estate, stagione nella quale sistematicamente la prostituzione di strada diventa più evidente, più fastidiosa per i residenti che sono costretti a vivere nel caos, tra i caroselli di vetture, gli schiamazzi e le fughe all’arrivo delle auto coi lampeggianti blu, ha riportato l’emergenza del fenomeno. Tanto che per il momento l’ordinanza di Palazzo Vecchio, nata in una fase davvero complicata, non è stata riproposta (forse anche perché ritenuta più dimostrativa che di sostanza).
Chi invece continua a presidiare le strade del mercato del sesso, sono i carabinieri di Castello, guidati dal luogotenente Antonio Bonafede. «La presenza degli uomini sul territorio – ha detto – ha determinato l’allontanamento di molte delle prostitute dalla zona. Noi comunque non allentiamo la presa. Continuiamo periodicamente a uscire sul territorio con controlli che puntano a riappropriarsi delle strade in mondo da restituirle ai cittadini che devono poterle utilizzare in tranquillità».
Chiaro che andare a scovare lo sfruttamento della prostituzione negli appartamenti sarà più complicato dal punto di vista investigativo. Ed è questa la prossima frontiera: perché è evidente che allontanare le ragazze dalle strade, è solo mettere la polvere sotto al tappeto.