CARLO CASINI
Cronaca

Firenze, protesta ai giardini del Saletto, i residenti: “Siamo ostaggio di spaccio e inciviltà”

Spacciatori e tossicodipendenti spadroneggiano nel parco dell'Isolotto. Il vicinato: “Svenderemo le case sacrificio di una vita per la nostra sicurezza”. Leonardo Masi (Q4 FdI): “Chiederò di portare eventi nel giardino e maggiori controlli”

Leonardo Masi (Fratelli d'Italia), ai giardini del Saletto (New Press Photo)

Firenze 26 settembre 2023 –  Un altro parco strappato alla città per degrado e brutti giri di droga. Siamo ai giardini del Saletto, estrema periferia ovest della città. Quella parte nuova dell’Isolotto, di condomini tirati su in fretta lungo l’asse di via Canova ancora mezzo secolo fa era tutta campagna, come ricorda il toponimo stesso, che alcuni fanno provenire dal Longobardo Sela, “case sparse tra i campi”; altri come contrazione di “saliceto”: i salici sono alberi ripariali e la loro presenza rimanda alla fertile paludosità di questi poderi chiamati i Bassi, perché più bassi rispetto al vicino Arno, perciò, fino alla costruzione dell’Argingrosso, soggetti ad alluvionamenti.

Ora i campi sono quasi del tutto spariti, fagocitati da una veloce urbanizzazione, ma il quartiere rimane ricco di aree verdi e resistenze rurali. Qui confinante con quel gioiellino alla memoria di questo passato che è la Fattoria dei Ragazzi, e circondato dai palazzoni, ci sono i giardini del Saletto, punto di ritrovo per ormai tre generazioni di questo microcosmo di condomini, che qui si ritrovavano per frescheggiare la sera. Ora non hanno più il coraggio, perché al calar del buio diventa off limits. Il parco viene chiuso la sera, ma ai malintenzionati poco importa: scavalcano le recinzioni e continuano i loro loschi affari.

Ma anche in pieno giorno, lo spaccio domina e scaccia le famiglie. Famiglie che oggi hanno anche paura a esporsi, viste le minacce subite da chi ha fatto rimostranze a spacciatori e drogati. Perciò a fare da portavoce alla loro protesta, il consigliere di Quartiere 4 Leonardo Masi (FdI). «Qui era un giardino tranquillo quando era ragazza io – dice una mamma del gruppo di residenti che ci porta a fare un giro nel parco – Ora invece, i bambini non ce li porto. È pieno di siringhe le abbiamo trovate pure sui giochini dei bambini». «Dal supermercato, dove sono più frequenti i controlli, si spostano qui, che sono più riparati alla vista – spiega il gruppetto – Carichi di birra e, ancor peggio, di droga. Si fanno l'eroina bruciandola sulla carta stagnola. Prevalentemente sono nordafricani ma ci sono anche italiani. Poi, quando sono completamente fatti, usano il prato e l’area giochi come fossero latrine. L'altro giorno bivaccavano nudi». «Non è corretto che chi si affaccia alla finestra veda scene del genere – interviene una vicina –. Una nota drogata di zona si bucava nuda. Loro ti sfidano, perché non ci sono controlli». «A 70 anni non sono libera di uscire la sera col cane perché ho paura? – prende la parola un’anziana – Per tanti anni questo è stato il quartiere dell’accoglienza e dell’integrazione, Cruccolini fece un gran lavoro. Invece ora è lasciato tutto al caso. Voglio vivere nella città che ho contribuito a fare crescere, ma invece loro contribuiscono a distruggerla. Svenderemo le case sacrificio di una vita per la nostra sicurezza». «Alle 8 di mattina ho visto un signore dietro ai cespugli a farsi in vena – un residente indica una siepe vicino all’ingresso che offre nascondiglio – Potrebbero levarli almeno quei cespugli. La notte chiudiamo, ma loro scavalcano. Hanno anche sfondato una rete di un condominio confinante per passare. Le telecamere installate in questo giardino, perché non lo usano?». «Su progetto di Nardella, hanno individuato dei parchi da tenere sotto controllo con l’Associazione nazionale carabinieri – si chiedono – Qui vicino, risulta nel progetto piazza Matas e Villa Vogel, ma questo no. Perché, visto che la questione è nota da anni? Dobbiamo fare le ronde noi?» «Prima si veniva tranquilli, era un bel giardino – dice una nonna –. Ora i miei nipoti me lo vietano. Si rende conto? Ora sono i bambini che vietano ai nonni di andare al parco per paura che succeda qualcosa, non più alla rovescia. Devono vivere nel terrore i bambini d’oggi?». «D’altra parte, oltre al pericolo dei drogati – fa notare il gruppetto – per i bambini c’è anche quello dell’area ludica: alcuni giochi cadono a pezzi, avrebbero bisogno di un bel restauro». «Sono diversi i parchi toccati da ogni tipo di criminalità è un problema purtroppo esteso su tutte le nostre periferie – commenta il consigliere Leonardo Masi, che sta lavorando su un atto da portare in consiglio di Quartiere – Sono fenomeni che vanno arginati , cercando di recuperare queste persone se possibile e di allontanarle dai luoghi dove possono nuocere. Sicuramente la spola di spaccio tra il quartiere e il centro che si è creata lungo l’asse della tramvia non aiuta. A farne le spese sono i cittadini. Quando c'è la volontà di spostare determinati tipi di individui si fa, a Villa Vogel ci siamo riusciti: la situazione quest’estate è stata molto più tranquilla rispetto agli anni passati. Chiederò in primo luogo di estendere i volontari dell'Associazione nazionale carabinieri anche qui. Inoltre chiederò di intensificare i controlli e di intervenire in modo deciso sulla riqualificazione dell’area verde. Infine il Comune dovrebbe portare degli eventi per far tornare a vivere il parco. Penso a concerti, serate di liscio sulla pista di pattinaggio vista la presenza di molti anziani in zona, mercatini, manifestazioni sportive, sagre o altre belle iniziative che riportino i cittadini onesti nel giardino, allontanando i malfattori».