
Firenze, Palazzo di giustizia (New Press Photo)
Firenze, 10 agosto 2018 - La procura di Firenze ha indagato per appropriazione indebita l'ex direttore generale dell'Azienda ospedaliero-universitaria Meyer nonché ex presidente della Fondazione Ospedale Meyer onlus, Tommaso Langiano, 66 anni, insieme all'incaricato della Curia di Firenze, Massimiliano Bernardini, 43 anni, per il pagamento indebito di una somma di 48mila euro a favore dello stesso Bernardini. Il denaro era stato movimentato dai conti della stessa Fondazione Meyer da Langiano. Ora però il procedimento, aperto nel 2017, starebbe conoscendo una fase di stallo perché alla luce della riforma Orlando, trattandosi dell'ipotesi di reato di appropriazione indebita, potrà essere portato avanti solo se le parti offese presentano querela.
Nella vicenda i 48mila euro sarebbero la provvigione che Bernardini avrebbe chiesto per sé al buon fine della vendita all'Azienda Meyer dell'edificio dove aveva sede la Facoltà Teologica di Firenze, di cui era proprietaria la diocesi. Per gli inquirenti Bernardini risultava incaricato dalla curia fiorentina (di cui è consulente immobiliare) di vendere il bene e non aveva titolo per chiedere provvigioni. La stessa Aou Meyer, pagando l'immobile, escluse nei contratti di dover pagare qualsivoglia provvigione.
Inoltre Curia e Aou Meyer, ricostruiscono ancora gli inquirenti, nel contratto del settembre 2016 si danno atto di non aver fruito dell'opera di mediatori immobiliari e «che non è stata sostenuta alcuna spesa di mediazione». Dunque, l'Azienda Meyer nega il pagamento e non versa denaro come provvigione. I soldi sarebbero stati allora prelevati dalle casse della Fondazione Meyer.
L'avvocato Paolo Ghetti, difensore di Bernardini replica così alle accuse: "Nel corso di un interrogatorio, il mio cliente ha già spiegato che non si è trattato di provvigione, ma di un corrispettivo per i suoi due anni di attività libero-professionale in relazione alla vendita dell'immobile e la relativa parcella è già stata consegnata ai magistrati e alla guardia di finanza".
Da parte sua il nuovo consiglio di amministrazione della Fondazione Meyer è stato informato del procedimento in atto e "ha deliberato di dare pieni poteri al Presidente della Fondazione per procedere con gli atti ritenuti necessari, assumendo le opportune iniziative legali".