Firenze, 22 novembre 2023 – “Abbiamo bisogno del coraggio sentimentale. Ecco perché io ci sarò, perché la violenza sulle donne è un tema che riguarda tutti, uomini e donne, bambini e bambine. Serve uno sguardo sull’altro, che significa guardare noi stessi e imparare ad amare la vita. E allora anche io voglio lanciare il mio appello, affinché la piazza sia piena". Sono parole di Maria Cassi. L’attrice parteciperà all’evento organizzato da Quotidiano Nazionale , La Nazione , il Resto del Carlino , Il Giorno per dire basta alla violenza sulle donne. E per dirlo con un minuto di rumore.
Appuntamento per sabato alle 12.30 in piazza della Signoria, nel cuore di Firenze. Per ricordare Giulia Cecchettin e tutte le altre donne cadute sotto i colpi inferti da uomini violenti. Ma, soprattutto, per dire che non c’è tempo per la rassegnazione, e che è necessario agire con concretezza e fermare la violenza.
Un minuto di rumore, allora. Perché il silenzio non basta più. In piazza un drappo nero come la morte, perché il rosso non comprende tutto il sangue versato. L’iniziativa, proposta dai giornali del gruppo Monrif attraverso le parole della direttrice Agnese Pini, arriva come un’"urgenza contro la rassegnazione ai femminicidi, dopo lo strazio inferto a Giulia Cecchettin, simbolo più che mai di una mattanza di genere che pare non conoscere fine".
Accanto alle testate del gruppo, in prima fila, c’è il Comune di Firenze. Già molte le adesioni. Non faranno mancare la loro presenza le istituzioni, gli artisti, i personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo, della politica e delle realtà economiche. Ci saranno poi gli studenti, i rappresentanti del mondo del volontariato e tanti altri. Ha subito detto di sì anche LegaCoop. E ha aderito Veronica Angeloni, campionessa di volley più volte in nazionale, ora dirigente apprezzatissima della Savino Del Bene. Ha deciso di esserci anche la cantante Sara Grimaldi, la cui voce ha contribuito a rendere mitici i cori di Zucchero Fornaciari. In piazza anche Monica Peruzzi di Sky.
Davanti a Palazzo Vecchio saranno stesi due grandi drappi. Uno rosso, con sopra impresso il numero 105, tante quante sono le donne uccise quest’anno. Sul panno nero, invece, ci sarà spazio per le parole di un brano della lunga poesia di Cristina Torres Cáceres, l’attivista peruviana che nel 2011 aveva scritto i versi diventati virali dopo la morte di Giulia Cecchettin: "Lo giuro, mamma, sono morta combattendo. Lo giuro, che ho gridato forte mentre me ne andavo. Si ricorderà di me, mamma. Capirà che sono stata io a rovinarlo quando mi vedrà nei volti di tutte le ragazze che grideranno il mio nome. Perché so, mamma, che non ti fermerai".
Proprio alla voce di Maria Cassi, testimonial della manifestazione insieme a tanti altri e a tutte le persone che interverranno, il compito di dare forza a queste parole già fortissime. Al resto, però, dovranno pensare tutti i partecipanti all’evento. Due proposte: raggiungere piazza della Signoria portando con sé qualcosa di rosso. Un fazzoletto, un nastrino, qualsiasi cosa che possa rendere riconoscibile la volontà di dire basta. E poi, anzi soprattutto, essere pronti fare rumore insieme a tutti gli altri. Per Giulia e per le altre donne uccise.
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