REDAZIONE FIRENZE

Quale futuro per il Chianti A lezione dagli esperti

L’anno rotariano del club San Casciano Chianti, sotto la presidenza di Nicola Menditto, si è concluso con un’interessante tavola rotonda dal titolo "Quali scenari per il Chianti post Covid?", che si è svolta a Villa il Poggiale di San Casciano. Oltre a una rappresentanza dei soci del club, sono stati presenti il sindaco di San Casciano Roberto Ciappi, il consigliere regionale Massimiliano Pescini e alcuni relatori. Simone Orlandini, professore e direttore all’Unifi del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari Ambientali e Forestali, ha posto l’accento su alcuni temi, come la sicurezza sul lavoro, la conservazione dell’acqua e del suolo, i cambiamenti climatici, la biodiversità e l’innovazione, "quanto mai utile nel periodo attuale - ha detto - che si traduce nel trasferire nella realtà produttiva i frutti delle moderne tecnologie". L’intervento del professor Silvio Menghini, della sezione Estimo, Economia, Agraria e Forestale del DAGRI, si è invece focalizzato sull’approccio che le aziende del settore vitivinicolo hanno avuto verso la crisi, con diversificata capacità di resilienza e due parole chiave nelle quali racchiudere la "lezione" impartita: "Responsabilità sociale d’impresa, che implica l’assunzione di iniziative concrete nell’ambito della sostenibilità, e flessibilità ovvero capacità di adattarsi al cambiamento in modo veloce". Uno dei nodi fondamentali della ripartenza è indubbiamente legato alla comunicazione.

E’ su questo che è intervenuto il professor Luca Toschi, direttore del Center for Generative Communication. "Il Chianti non è solo un brand - ha detto - ma una grande comunità, composta da "tanti Chianti" che possono essere anche replicati nel mondo, dove la capacità di saper discernere una brutta copia è bassa. La comunicazione si rivela dunque fondamentale nel programmare la ripartenza". Fra le altre soluzioni individuate anche quella derivante dall’agricoltura biologica "che è innovazione - ha spiegato il professor Roberto Stucchi Pruneti, presidente del Biodistretto del Chianti - perciò da sempre guarda al futuro. L’obiettivo è quello di far rinascere le filiere e ricreare lavoro in zona".

La crisi legata al Covid ha generato alcune opportunità, ad esempio nel settore agrituristico "dove - ha evidenziato la dottoressa Ginevra Gulinelli, presidente di Agriturist - è cresciuto il confronto fra colleghi che ha portato a progettare iniziative congiunte e a far emergere anche qualche punto critico, come quelli della promozione e dell’indicizzazione sul web su cui stiamo lavorando". Un passo verso il futuro alcuni lo hanno già compiuto.

Ilaria Biancalani