![Alcuni piccoli studenti durante un pranzo nella sala mensa di una scuola (foto d’archivio) Alcuni piccoli studenti durante un pranzo nella sala mensa di una scuola (foto d’archivio)](https://www.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/ZWViYjNlYjQtMjNjZC00/0/qualita-e-servizi-firenze-fa-retromarcia-decisione-congelata.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Alcuni piccoli studenti durante un pranzo nella sala mensa di una scuola (foto d’archivio)
"Questa delibera è un passo in avanti importante perché definisce il percorso e le tappe per arrivare all’ingresso nella società in house. Per noi la priorità assoluta è garantire la qualità del servizio; siamo infatti al lavoro per arrivare a un nuovo modello di gestione della refezione scolastica che soddisfi standard qualitativi elevati, andando incontro al gradimento di bambini, insegnanti e famiglie". Così l’ex assessore all’Educazione Sara Funaro, oggi sindaca, insieme a quello alle Partecipate Giovanni Bettarini, nel dicembre 2022. Ma della manifestazione d’interesse palesata allora da Palazzo Vecchio, poiché intenzionata a far parte della galassia della società ’Qualità e Servizi’, oggi, resta ben poco. Perché il sistema di gestione immaginato in house del servizio di refezione scolastica a livello metropolitano da parte del Comune di Firenze ha da restare congelato. Il motivo? La contestazione mossa dalla procura di Prato ai 3 indagati della società ’Qualità e Servizi’ dei reati di avvelenamento colposo di sostanze alimentari e di lesioni colpose, appurata l’intossicazione alimentare che ha colpito lo scorso 21 settembre 246 alunni e 23 adulti (di cui 23 ospedalizzati e 98 con accesso al pronto soccorso dopo aver accusato malori).
Un’eco troppo rumoroso da ignorare per Palazzo Vecchio. Che ha dovuto trovare in queste ore un modo ‘politicamente corretto’ per restare alla finestra rispetto allo sviluppo delle indagini, prima di decidere se entrare in società o meno con ’Qualità e Servizi’: "A partire dall’inizio della vicenda non ci sono novità. Nel percorso di valutazione dell’ipotesi di ingresso - la versione ufficiale del Comune -. Ogni decisione relativa al futuro delle refezioni scolastiche cittadine merita il massimo dell’attenzione, anche per l’importanza del valore educativo che ha in sé il servizio. Tutte le decisioni verranno comunicate al momento in cui saranno definite". La versione ufficiosa, invece, descrive Palazzo Vecchio come sul chi va là, senza voler azzardare adesso che il caso di cronaca si è fatto battente l’acquisizione di quote di partecipazione dell’azienda completamente pubblica di proprietà dei Comuni di Sesto e Campi. Della quale fanno anche parte anche Calenzano, la pratese Carmignano e Barberino. Di fatto, è stato chiuso in un cassetto l’atto di indirizzo siglato nel dicembre 2022 che avrebbe dovuto delineare, tra le altre cose, la nomina dell’advisor per la redazione di un piano industriale e per le stime di valore dell’eventuale e ipotetico nuovo assetto societario, nonché la nomina di un perito del Tribunale per la valutazione dei beni patrimoniali. Come i centri di cottura, finiti ora nell’occhio del ciclone dopo le intossicazioni. Su questo fronte, Palazzo Vecchio si è affrettato a rimarcare la piena operatività di 15 centri di cottura di sua proprietà. Con cui ogni giorno basa il servizio delle mense scolastiche cittadine fornendo 18.600 pasti in 100 plessi scolastici, 70 di scuole statali, 28 di scuole dell’infanzia comunali oltre a 2 asili nido che al momento non sono dotati di cucina interna.
Francesco Ingardia