EVA
Cronaca

Quando i sogni si realizzavano nelle mercerie

Eva

Desiderio

Caccia al bottone. Ma anche all’elastico, al gros-grain, ai gancini, agli aghi e agli spilli, alle spagnolette di filo, al nastro di raso per fiocchi e bordi, al pizzo sangallo al metro per bordare federe e lenzuoli. Ricordi di un mondo perduto, e rimpianto, nel quale questi oggetti per manufatti e corredi di famiglia erano di quando più normale esistesse. Perchè scendevi sotto casa e trovavi subito una merceria. Chi ricorda più l’uovo di legno per rammendare i calzini? E le forbici da sarto grandi e pesanti come macigni? Quanto si potrebbe ancora insegnare ai bambini di oggi per proiettarli in un universo diverso di creatività! E invece? Invece sotto casa trovi il negozio buio che vende cannabis a tutte le ore, il cingalese con le sua bibite nelle bottiglie di plastica al sole, il ristorante finto giapponese di sushi, la boutique di straccetti vorrei ma non posso. Poche e come sopravvissute le mercerie, dove un tempo le donne trovavano tanta soddisfazione e tanti consigli per i propri acquisti, anche i più intimi. Perchè si vendevano mutande e reggiseni pancere e busti, reggicalze un po’ provocanti e giarrettiere portafortuna. E poi le calze, di tutti i tipi e prezzi, da 10 a 60 denari, di pizzo, di seta, ricamate sulla caviglia o con la riga dietro per sentirsi un po’ Marilyn Monroe e un po’ Rita Hayworth. Adesso trovi quelle vagonate di calze alla moda tutte uguali, a prezzi modesti, nelle grandi catene di intimo che hanno trasformato il volto del centro storico, specie in via Calzaiuoli. Roba senza fascino, senz’anima. Insomma speriamo che a qualcuno venga l’idea di rilanciare le mercerie. Un tempo c’erano le Cinque Lampade in via de’ Pucci, proprio davanti al palazzo del marchese Emilio. Ora di quel mondo di bottoni e cerniere lampo resta l’odore da Delcor in via della Spada dal 1963. Non da meno per eccellenza Quercioli & Lucherini in via Porta Rossa. Seducenti le vetrine della merceria di via dello Statuto angolo viale Cadorna, il negozio di Lola in via Puccinotti per la borghesia di piazza della Vittoria ma speriamo anche per le ragazzine del liceo Dante.