CLAUDIO CAPANNI
Cronaca

Quando negare l’auto è violare la Costituzione

Firenze: il diritto alla salute minacciato dal traffico. La fragilità del percorso verso i principali ospedali mette a rischio l'accesso alle cure.

è un diritto cristallino contenuto nell’articolo 32 della Costituzione. È quello alla salute inteso come "fondamentale diritto dell’individuo e interesse alla collettività". E poi c’è una città, Firenze, dove questo diritto è messo in discussione a giorni alterni. Non per dolo o cattiveria. Ma, per colpa, intesa in senso giuridico: legata cioè ad azioni e omissioni non intenzionali. Queste azioni e omissioni, dieci volte su dieci, hanno a che fare col traffico. E con l’altro diritto propedeutico alla salute: quello alla mobilità. Alla libertà cioè di aver accesso fisico alla sanità, alle cure e alla loro erogazione, recandosi di persona negli ospedali della nostra città. Specie se si tratta di due fra i più importanti del centro Italia: Careggi e il Meyer che, da soli, superano il milione di ricoveri ogni anno. Questo diritto due giorni fa è stato interrotto, da un tubo della rete fognaria che andava sostituito in via delle Panche. Colpa del tubo? Della viabilità? Colpa di chi, questa viabilità, l’ha pensata, nel corso degli anni? Forse di tutto e quindi di nessuno. Una certezza però c’è. Il percorso che porta i fiorentini verso Careggi e Meyer e quindi verso il diritto alla salute di ciascuno di noi, è fragilissimo. E spesso non riesce a reggere il peso di questo diritto inalienabile. Chiedetelo a chi deve accompagnare un parente infermo. A chi ha una gamba ingessata, a chi si deve sottoporre a una chemio ed è immunodepresso e, magari, non ha le forze di essere autonomo. Persone cioè che hanno bisogno di essere trasportate, in sicurezza, con l’auto. La risposta per loro non può essere il mantra "prendete la tramvia" o, figuriamoci, imboccate la ciclabile. Per chi è anziano, inchiodato a una carrozzina o a una stampella, non ci sono altre risposte se non il tanto vituperato mezzo privato. Solo l’auto, in certi casi, guida al diritto alla salute. Chi la ostacola e osteggia nell’uso, senza volerlo, nega il diritto alla salute. E nega, anche se solo per un giorno, la Costituzione.