Ieri in città soffiava un vento forte, rotondo, piuttosto freddo. I fiorentini si sono incappucciati per la passeggiata pomeridiana. Eppure, termometro alla mano, non siamo scesi sotto i 5 gradi. Esattamente quarant’anni prima – il 12 gennaio del 1985 – la stazione metereologica di Firenze Peretola fece registrare una temperatura che ormai solo chi ha già qualche capello bianco in testa (si salva, forse, chi allora è proprio bambino...) riesce a ’ricordare’ ancora sulla pelle: 23 gradi sotto lo zero. Fu un gennaio straordinario quello di quattro decenni fa, entrato a pieno diritto in tutti i tomi di statistiche metereologiche. Pensate un po’ insomma al ’freschino’ di ieri e sottraetegli la bellezza di altri 28 gradi. Roba da Russia profonda o da veritcalissime Dolomiti. Eppure quella temperatura arrivò sulle sponde dell’Arno ghiacciato che, per giorni (non è più successo...) diventò una passeggiata alternativa in città con decine di temerari che vi si ’incamminarono’. Un altro dato ci viene incontro per rimarcare l’eccezionalità di quel periodo. Come riporta Wikipedia in città "proprio nel 1985, la temperatura minima di −23,0 °C fu seguita da una temperatura massima estiva di +38,8 °C, che determinò un’escursione termica annua di ben 62 °C, valore finora mai eguagliato in Italia". Ma anche in quei giorni si registrò un’escursione mica da ridere.
Il 19 gennaio e cioè esattamente sette giorni dopo il record la colonnina di mercurio si issò fino a un primaverilissimo + 19. Cioè 42 gradi in più della settimana precedente.
Emanuele Baldi