
di Ilaria Ulivelli
Sindaco, quindi non avete parlato di stadio con l’archistar Fuksas...
"Mi pare che che Fuksas abbia già dato con lo stadio quando lo chiamò Della Valle. Noi abbiamo parlato del futuro, a partire dalla lezione della pandemia, con l’ambizione di progettare la rigenerazione urbana di Firenze. Ed è bello che lui si sia reso disponibile a fare un grande progetto per la nostra città".
Anche Firenze dopo il Covid dev’essere ripensata: i quartieri dovranno tornare a essere più vivibili.
"Dopo il Covid dobbiamo pensare in grande. E puntare a una rigenerazione urbana senza precedenti. Abbiamo l’occasione del nuovo piano operativo urbanistico che dev’essere approvato a giugno e sostituirà l’attuale regolamento urbanistico. Ho in mente di realizzare quattro nuovi quartieri che completeranno la pianificazione della città".
Quali sono?
"L’area Officine grandi riparazioni di proprietà delle Ferrovie, dietro la Leopolda e il Teatro dell’Opera, che vogliamo diventi il quartiere della cultura, a ridosso del parco delle Cascine".
Poi?
"Il grande progetto per l’area Mercafir. Nel comparto Nord dobbiamo essere capaci di realizzare il più moderno e sostenibile polo logistico alimentare d’Italia. Per questo lancio la proposta di farlo insieme al nuovo azionista della Centrale del latte, Angelo Mastrolia. Nel comparto Sud, dove avevamo previsto il nuovo stadio, sorgerà il quartiere dell’innovazione: punteremo sulla creazione di laboratori di ricerca e di un hub per le imprese hi-tech e le start-up collegate al granaio del centro storico".
Che ne sarà di Castello?
"E’ il terzo grande quartiere. Sarà la porta della città metropolitana. In piena coerenza con il masterplan della nuova pista dell’aeroporto, sarà dedicato al commercio e al social housing".
Siamo al quarto...
"Nell’ex caserma Gonzaga dei Lupi di Toscana nascerà il quartiere della salute, fortemente interconnesso con il grande ospedale di Torregalli e l’istituto Don Gnocchi. Pensiamo a un quartiere dove anziani autosufficienti possano vivere in autonomia con l’ausilio delle strutture sanitarie e dei servizi domiciliari. Senza rinunciare alla presenza di studenti e famiglie".
Quattro quartieri a vocazione diversa ma legati da una comune filosofia...
"Non esisteranno più quartieri dormitorio. Ci saranno tutti i servizi. E i presidi sanitari locali. Secondo gli standard post Covid è previsto di rafforzare la rete della medicina territoriale che negli ultimi anni è stata un po’ trascurata".
E l’idea di Fuksas di prevedere luoghi comuni per lo smart working?
"Ci saranno anche quegli spazi, nei nuovi quartieri. Non è necessario fare smartworking in casa, ma si può fare nel proprio quartiere, riducendo la distanza tra casa e ufficio, il traffico e l’inquinamento".
A proposito di inquinamento, ci saranno altre novità nei quattro quartieri?
"Dovranno essere energeticamente autosufficienti, sfruttando le fonti rinnovabili e l’efficientamento. Pianteremo la bellezza di 50mila nuovi alberi".
E i negozi?
"Supereremo il vecchio concetto dei centri commerciali, i nuovi quartieri ospiteranno negozi e uffici. L’obiettivo è ricreare un habitat vivibile a misura d’uomo".
E i soldi dove li troviamo?
"Lupi di Toscana e Mercafir sono inseriti fra i progetti da presentare al governo per il Recovery fund. Mentre per Castello e Ogr stiamo già collaborando con i proprietari privati per trovare investitori ambiziosi".
Quindi lavori che rimetteranno in moto anche l’economia cittadina...
"Abbiamo calcolato che si creeranno 10mila posti di lavoro all’anno. Dui cui 7mila diretti e 3mila di indotto. E a regime 1.000 posti di lavoro stabli in più nei vari servizi".
I tempi?
"Entro il mandato vogliamo completare le procedure urbanistiche e autorizzative. E se saremo fortunati anche cominciare i lavori".