Firenze, 14 dicembre 2024 - "Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch'essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando dai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti”. Nel Vangelo di Luca c'è un'indicazione molto precisa da parte del Festeggiato di Natale, che per prima casa ha avuto una grotta o una stalla. Pensando anche a questo, Francesco d'Assisi, che aveva inventato il presepe a Greccio, si presentò al pasto dei frati che banchettavano, vestito come un povero, proprio per ricordare loro che tutti debbono partecipare alla festa, particolarmente chi è povero. E' triste non scambiare doni a Natale con nessuno, nel giorno in cui tutti cercano di riunirsi per fare festa. Proprio scendendo in profondità, alla radice di questa festa, possono accompagnarci le parole di un grande saggio d'oriente, Giovanni Crisostomo, le cui reliquie riposano sotto un altare laterale della cattedrale di Santa Maria del Fiore: “Vuoi onorare il corpo di Cristo? Non trascurarlo quando si trova nudo. Non rendergli onore qui nel tempio con stoffe di seta, per poi trascurarlo fuori, dove patisce freddo e nudità". Insomma, in ogni città c'è sempre una Betlemme da scoprire, e si può allestire una grande tavola, in cui non si distingue chi serve da chi è servito. Nel cuore di un «gioioso frastuono», allestire un vero e proprio presepe per il mondo di oggi. Non una sacra rappresentazione con immagini e statue, ma con la partecipazione di persone vere: bambini,anziani, immigrati, il popolo dei senza fissa dimora. A Firenze si sono creati luoghi per evitare che tanta gente rimanga per strada nel freddo e nella notte, con il concorso di istituzioni e associazioni: è un segnale importante, bello.
C'è bisogno di allargare la tavola per un Natale non freddo. Natale è vero quando è così. Ci vuole calore e colore, cura delle storie, dei volti, delle persone, in questa stagione segnata da guerre che hanno portato tanti profughi tra di noi, non pochi giovanissimi, e anche per questo bisognosi di una speranza che si fa anche Natale. I festeggiati del Natale sono quelli che potrebbero restare soli: migranti e profughi, tanti ragazzi, famiglie in difficoltà, anziani soli. La povertà è aumentata soprattutto nelle famiglie e per questo la Comunità di Sant'Egidio ha aumentato i luoghi dove fare i Pranzi di Natale il 25 dicembre, che saranno allestiti nella Basilica di San Lorenzo, al Centro Spazio Reale di San Donnino e nella Chiesa di San Tommaso in via della Pergola. Si può aiutare la loro preparazione. In che modo? Si può contattare prima Sant'Egidio telefonando allo 055.2342712 o scrivendo alla mail [email protected] o, ancora, andare direttamente a preparare, portando regali, soprattutto giocattoli nuovi per i bambini, panettoni e pandori: il sabato in via della Pergola 8, dalle 17 alle 19; nei giorni di mercoledì e domenica in via Corte dei Manetti 8, a partire dalle 16.30; tutti i martedì fino al 17 dicembre, in via dei Serragli 117 rosso, dalle 16.30 alle 18.30.
Inoltre a partire dal 2 dicembre ha preso il via l'iniziativa 'Aggiungi un libro a tavola'. Presso la libreria San Paolo di Firenze (piazza del Duomo, 32r) si potranno acquistare libri e donarli agli amici di Sant’Egidio che verranno regalati durante il Pranzo e le iniziative di Natale della Comunità. Anche quest'anno, inoltre, dal 2 al 29 dicembre è possibile sostenere i pranzi di Natale della Comunità di Sant'Egidio con un SMS solidale, mandando un messaggio al 45586 dallo smartphone per donare 2 euro, oppure chiamando da telefono fisso per donare 5 o 10 euro. Il pranzo di Natale è tra l'altro sostenuto dalla Fondazione Fiorenzo Fratini, che offrirà i pasti, l'8 per mille della Chiesa Cattolica, la Fondazione Cr Firenze, e tanti privati e aziende che a diverso titolo aiutano i diversi aspetti del Pranzo e delle altre iniziative di Sant'Egidio nel tempo di Natale. La Fondazione Fiorenzo Fratini, in particolare, ha rinnovato il suo sostegno, donando i pasti che saranno serviti nella Basilica di San Lorenzo e negli altri luoghi dove si svolge il pranzo di Natale organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio, “con la quale – spiega Giovanna Cammi Fratini - perseguiamo un'unione d'intenti. E' un gesto d'amore e di solidarietà perché il Natale sia di tutti e per tutti. Sono segni che celebrano la famiglia e la speranza in un mondo migliore , non più flagellato dalle guerre , dalle carestie e dalla fame. Tutti attorno ad un tavolo per far vivere , almeno nel giorno di Natale, momenti di serenità gioia e spensieratezza”.