REDAZIONE FIRENZE

"Quota sociale? È caos. Serve regia del Comune"

Palagi (Avs) interroga l’assessore. I gestori Rsa alla Regione: "Va aumentata"

"Qual è la quota sociale applicata dalle varie Rsa all’interno del Comune di Firenze? C’è una disparità tra le quote sociali applicate?". Puntuale l’interrogazione del leader di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi sottoposta all’assessore al Welfare, Nicola Paulesu. Oltre che puntuale, attualissimo il quesito. Considerando la ‘guerra delle tariffe’ in atto tra Rsa e famiglie costrette a subire gli aumenti discrezionali delle rette per il ricovero definito di uno dei loro cari.

La quota sanitaria innalzata a 59,10 euro è coperta dalla Regione, il Comune fa la sua parte arrivando a 53,50 per quella sociale, stanziando da anni a bilancio una somma che oscilla tra i 12 e i 13 milioni.

"Lo schema di accordo contrattuale con le Rsa, approvato con delibera della giunta regionale, - la risposta dell’assessore, prevede che la quota sociale sia determinata autonomamente dalle singole strutture. Sul territorio fiorentino, risulta piuttosto diversificata, variando da 53 a 67 euro. Sono attualmente in corso le procedure per il rinnovo degli accordi contrattuali per il prossimo triennio".

"Si tratta di una diversificazione che non va bene, manca la regia di Palazzo Vecchio - l’attacco di Palagi -. Riteniamo inaccettabile che in questo quadro alcune famiglie si siano sentite chiedere degli aumenti senza prima definire il rinnovo della convenzione triennale scaduta a dicembre 2024". E ancora: "La quota sociale - aggiunge -, a cui il Comune contribuisce fino a 53,50 euro, ci risulta sia determinata da un accordo tra Rsa, Ausl e Società della Salute, a cui il Comune dà indirizzo, presiedendola. Si ha intenzione di aumentare la quota sociale per tutte le RSA, quindi mantenendo una disparità di cifre così forte? Si vuole unificare i criteri, o chiarire quali sono le categorie? Se il Comune non intende programmare e determinare la quota sociale, che ci sta a fare?".

E a proposito di Rsa, in blocco, le associazioni Agespi, Anaste Toscana, Arat, Arsa, Uneba Toscana ritengono "insufficiente" l’aumento di 5,10 euro stanziato dalla Regione per la quota sociale. "Nulla ha fatto la Regione", sostengono per fronteggiare "l’incremento generalizzato dei costi, compresi i recenti onerosi rinnovi dei contratti di lavoro".

I desiderata, quindi? "L’aumento del tetto di compartecipazione dei Comuni, uguagliando la quota sociale a quella sanitaria; l’aumento del numero e dell’importo delle quote sanitarie; stabilire requisiti autorizzativi e di accreditamento con le risorse effettivamente necessario per il loro rispetto".

F.I.