"L’amministrazione fiesolana ci trascura: è il momento di staccarsi e passare sotto il Comune di Firenze". La proposta arriva dal Comitato Compiobbi-Ellera, che da tempo si interroga sulle esigenze dalle frazioni della valle dell’Arno che, accusa, "vengono sempre ignorate". Tante le questioni irrisolte: sicurezza sulle strade, trasporti e l’aggiunta di una fermata, inquinamento. Ma anche la passività sullo scudo verde, la chiusura di plessi scolastici, il rientro nella zona sanitaria nord ovest, l’esclusione di ogni decentramento degli uffici. "Siamo stanchi di essere la cenerentola del Comune. L’orgoglio fiesolano ha costi importanti e - incalza Maurizio Landi, portavoce del Comitato - non ci porta alcun privilegio". A dirlo sono i numeri di tasse e tariffe: "Il cittadino di Sant’Andrea (Firenze) paga 50 euro per tutto l’anno sull’abbonamento tpl, quello di Girone 660 per lo stesso mix servizi e 343 per il solo bus. Peggio ancora per i rifiuti - prosegue Landi - dove con la stessa casa e residenti a Sant’Andrea si spendono 250 euro contro i 400 di Girone". Inoltre l’Iperf comunale costa 200 euro in più ai fiesolani. "Ci riserviamo quindi – conclude Landi - di valutare le normative e organizzare iniziative che portino al distacco". La questione si perde nel passato. Le cronache ricordano che nel 1910, Compiobbi si rivolse a Roma per chiedere di lasciare Fiesole. All’epoca si stavano ridisegnando i confini di Firenze e, per un soffio, Compiobbi restò al Colle Lunato, a differenza di quanto accadde per Settignano.
Daniela Giovannetti