
Roberto Guadagnuolo è uno dei calcianti più famosi di Firenze, purtroppo non sempre noto per le sue imprese sulla rena, che non calca più oramai da diversi anni. Complice anche l’inarrestabile andirivieni dal carcere. Dove domenica, dopo una mattinata da incubo per lui e soprattutto per la sua anziana mamma, ha fatto rientro.
Torna in prigione dopo essersi barricato in casa, come fece esattamente undici anni fa, in uno dei suoi plateali scatti d’ira che hanno contribuito a nutrire la sua ’fama’. Torna dietro le sbarre dopo aver minacciato la madre di 91 anni, che lo aveva accolto nella sua casa a Scandicci da quando il tribunale aveva concesso a Guadagnuolo di scontare un cumulo di pena residuo in regime di domiciliari.
Non è durata un mese la sua ’’libertà’’. Secondo i carabinieri, che sono dovuti intervenire anche con i reparti speciali, a scatenare la rabbia dell’ex calciante, che oggi ha 58 anni, l’aver terminato il medicinale con cui si cura.
A dare l’allarme, i vicini di casa, inevitabilmente allertati dalle urla dell’anziana: era in corso una violenta discussione, la donna urlava, era stato informati anche l’altro figlio.
Giunti sul posto, i carabinieri hanno appreso che Guadagnolo si era barricato in casa minacciando la mamma con un taglierino e rompendo il vetro della porta finestra della cucina perché pretendeva delle medicine che aveva finito.
L’intervento dei militari, consapevoli anche dei precedenti dell’uomo, non è stato per niente semplice. Dopo un primo tentativo di entrare, simulando un normale controllo di persone detenute ai domiciliari fallito poiché il 58enne si rifiutava di aprire la porta, è stato richiesto l’intervenuto del negoziatore, di una squadra dell’Aliquota di Primo Intervento e del personale del 118.
Dopo aver predisposto una ’cornice’ di sicurezza, i carabinieri hanno nuovamente bussato e, dopo circa 5 minuti, l’anziana madre, seduta su una sedia a rotelle, ha aperto la porta, impaurita ma apparentemente in buone condizioni fisiche. Il figlio, alla vista degli operanti e dopo avere richiesto per l’ennesima volta i farmaci che aveva finito, appreso della loro mancanza da parte del personale medico, ha inveito contro gli operanti scagliando contro di loro anche una sedia, per fortuna senza conseguenze.
Poi ha indossato un casco da motociclista, i pantaloni e le scarpe, infilato un taglierino nella tasca e si è diretto con fare minaccioso verso i Carabinieri intimandogli di uscire dall’abitazione sennò li avrebbe aggrediti tutti. A quel punto, fallito il tentativo di mediazione e vista l’indole estremamente violenta, è stato necessario l’utilizzo dello spray urticante e l’intervento repentino del personale dell’Aliquota di Primo Intervento che, approfittando di un suo momento di distrazione, lo hanno bloccato, rendendolo inoffensivo. L’ex calciante, dopo essere stato visitato al pronto soccorso, è stato tratto in arresto per resistenza, sequestro di persona e minaccia aggravata e tradotto a Sollicciano.
ste.bro.