REDAZIONE FIRENZE

Racket delle stanze, a processo lo zio di Kata

Il gup di Firenze ha rinviato a giudizio quattro peruviani per il racket delle camere all'ex hotel Astor, coinvolto anche nella scomparsa di una bambina. Accusati di estorsione, tentato omicidio e altro, negano le accuse.

Racket delle stanze, a processo lo zio di Kata

di Pietro Mecarozzi

Ci sarà un processo per il racket delle camere all’ex Astor, l’hotel nel quartiere Novoli di Firenze dal quale il 10 giugno del 2023 è scomparsa la piccola Kata. Il gup di Firenze, Fabio Gugliotta, accogliendo la ricostruzione dei pubblici ministeri Christine Von Borries e Giuseppe Ledda, ha rinviato a giudizio quattro cittadini peruviani, tutti ex occupanti della struttura. Tra di loro anche Angenis Abel Alvarez Vasquez, 29 anni, uno degli zii della piccola, il ’dueno’ (boss dell’ex hotel) Carlos Martin De La Colina, 37 anni, Nicolas Eduardo Lenes Aucacusi, 39, e Carlos Manuel Salinas Mena, 63.

I reati contestati ai quattro sono estorsione, tentata estorsione e rapina, commessi tra il novembre del 2022 e il maggio 2023, nonché tentato omicidio e lesioni gravi perpetrati il 28 maggio 2023 ai danni di un ecuadoregno che si gettò dalla finestra della sua stanza, all’ultimo piano dell’immobile, per sfuggire a un raid che avrebbe avuto lo scopo di cacciarlo dall’Astor.

Secondo l’inchiesta gli indagati dettavano legge nel vecchio hotel occupato, decidendo chi poteva entrare e chi doveva lasciare le stanze. Ogni camera dell’Astor sarebbe stata acquistata dai relativi occupanti pagando un prezzo tra i cinquecento e i mille euro ai ’padroni’ dell’occupazione.

Ieri, in tribunale, era presente anche Katherine Alvarez Vasquez, la mamma della bambina peruviana scomparsa. "Mio fratello non c’entra niente e non c’era nessun racket nell’hotel – spiega la donna –. Credo ancora che la mia bambina sia viva, e spero di ricevere presto l’autorizzazione per rientrare all’Astor per nuove ricerche".