
di Giovanni Ballerini
"Finalmente siamo riusciti a dare il via a questo tour che è stato rimandato più volte a causa dell’emergenza sanitaria e non solo".
Grande attesa per “Due - la nostra storia“, il tour che vede protagonisti Raf e Umberto Tozzi stasera alle 20,45 al Teatro Verdi di via Ghibellina per presentare brani mitici come "Gloria", "Self Control", "Cosa resterà degli anni 80", "Infinito" a "Ti amo" e altre hit che i due musicisti eseguiranno dal vivo insieme al meglio del loro repertorio. Che concerto avete preparato per questo tour?
"In teatro c’è un’atmosfera più intima e coinvolgente, che ci piace accarezzare con suoni acustici, ma non mancheranno momenti con una radice rock o più ritmati, trainati da funky e pop elettronico".
Come avete scelto il repertorio?
"Questa unione creativa fra me e Umberto – dice Raf -. Si esalta mettere insieme i momenti significativi delle nostre rispettive carriere. E’ fantastico vedere in sequenza un pezzo mio e uno suo, ripercorrendo in un live il grande successo che il pubblico ci ha accordato".
Vi accompagna una super band?
"Un gruppo di grandissimi musicisti che mettono in risalto tutto quello che siamo riusciti a creare – spiega Tozzi -. In realtà le band sono due, dieci musicisti che si amalgamo e creano atmosfere musicali coinvolgenti".
Come vi trovate a suonare insieme?
"Prima che cantanti siamo musicisti perciò fra noi c’è un naturale interplay. Ci divertiamo davvero insieme e ogni sera è un live diverso, che interpretiamo a seconda del pubblico e delle sensazioni che proviamo".
Dalla vostra collaborazione sono nati brani nuovi?
"Io e Umberto abbiamo già collaborato in passato per brani come “Si può dare di più“ e “Gente di mare“, grazie a questo tour è invece nato il singolo “Come una danza“".
Farete qualcosa d’altro insieme?
"In realtà non siamo un duo e non ci sentiamo Simon & Garfunkel, ma due grandi amici che amano il pop. Una Terminato il tour torneremo ai nostri progetti personali. Intanto sono andati molto bene sia il cofanetto “Raf Tozzi“, che “Due, la nostra storia live“".
Che impressione vi fa tornare a suonare a Firenze?
"Una grande emozione, anche perché l’abbiamo frequentata soprattutto agli inizi. Io e Raf ci conosciamo da tanto perché avevamo lo stesso produttore, Bigazzi – racconta Tozzi -. Giancarlo mi ha stimolato molto e mi ha fatto superare la mia pigrizia. A casa sua a Settignano incontrai Raffaele e ci fu subito feeling fra noi". "Io a Firenze ho vissuto più di 10 anni, è un po’ casa mia – spiega Raf -. Avevo 17 anni quando mi sono trasferito ed è stata importante nella mia vita. musicale e non".