Firenze, 20 gennaio 2025 – Una guerra tra ultimi. Una guerra che va avanti da settimane. E che vede bande di ragazzi sfidarsi per un posto in una struttura di accoglienza, o per affari di droga. Ci sarebbe questo dietro l’accoltellamento di sabato pomeriggio nel cortile del Cas (Centro Accoglienza Straordinaria) “L’orologio“ di viale Corsica, a Firenze.
Il 19enne tunisino colpito al cuore con un fendente è stato sottoposto un’operazione molto delicata all’ospedale di Careggi: è stabile, ma in condizioni ancora gravissime.
Proseguono intanto le indagini dei carabinieri, sotto il coordinamento della procura dei minori e quella ordinaria. Secondo quanto trapela da ambienti investigativi, non è ancora chiaro cosa può aver dato inizio alla rissa. Difficile però credere che non ci sia un legame con i numerosi episodi avvenuti con regolarità nelle scorse settimana, che hanno visto protagonista la vittima e un altro gruppo di 6/7 maggiorenni. La banda, tutti di origini nord africane, ha tentato più volte di intrufolarsi – scavalcando i pannelli che dividono la struttura dal cantiere Tav o entrando dal cancello principale nel momento ’buio’ tra un turno e un altro dei vigilantes – per conquistare un posto nel dormitorio, oppure per intrattenersi con gli ospiti. Nel mezzo, infatti, sembrano esserci conti in sospeso per piccoli spacci di droga. E la rissa di ieri sembrerebbe partita prima fuori dalla struttura per poi divampare nel cortile dell’Orologio.
I giovani migranti presenti nel Cas sono 13 di cui una decina hanno preso parte all’agguato. Uno di loro è quello che avrebbe sferrato il fendente con un coltello preso dalla cucina della struttura. Quanto alle telecamere: è presente un apparecchio, installato al cancello di entrata, che non inquadra il punto dove si è svolta la rissa. Stanno bene, invece, i due agenti della polizia municipale che sabato sono stati accolti dai giovani migranti con una pioggia di pietre. Tre i giorni di prognosi per loro.
Lo scorso maggio, sempre in viale Corsica, un’educatrice è stata ferita durante una rissa tra
gli ospiti. In quell’occasione vennero ritrovati anche anche due coltelli e uno spaccavetro. A settembre, in una struttura di Campo di Marte, scoppiò il panico dopo l’utilizzo di uno spray al peperoncino. A inizio aprile, invece, deflagrò una protesta all’interno della struttura per minori di Novoli. In quel frangente, intorno alla mezzanotte, i ragazzi hanno dato alle fiamme un materasso.
A Firenze, secondo i dati del Comune relativi ai primi mesi del 2024, i minori stranieri non accompagnati presi in carico dai servizi sociali sono in media 500. Il 90% di loro segue i percorsi di accompagnamento e di integrazione che vengono proposti, circa il 10% ha difficoltà nel seguire progetti di inserimento. Tra questi una piccola percentuale, intorno al 3-4%, adotta condotte antisociali. Mentre sono in totale una trentina di strutture di prima accoglienza per minori (e non), tra rete Sai (Sistema Accoglienza Integrazione), Fami (Fondo asilo migrazione e integrazione) e Cas.
“Un episodio grave che assieme alla sindaca Sara Funaro seguiamo con attenzione – dice l’assessore al Welfare Nicola Paulesu – siamo in continuo contatto con i sanitari per avere notizie delle condizioni del ragazzo, e al tempo stesso con gli operatori della struttura e con le forze dell’ordine, la polizia municipale e i soccorritori che ringraziamo per la tempestività dell’intervento”.