FIRENZE
Cronaca

Raiz tra Don Salvatore e Sanacore: "Volammo nello spazio con Merola"

Raiz festeggia i 30 anni di Almamegretta al Viper Theater. E il 12 marzo sbarca su Raiplay con Mare Fuori

Raiz & Soci, ovvero gli Almamegretta faranno tappa al Viper Theatre di Firenze

Raiz & Soci, ovvero gli Almamegretta faranno tappa al Viper Theatre di Firenze

di Barbara Berti

"Don Salvatore? Ha il fascino del malavitoso. ‘Sanacore’? Un disco rivoluzionario senza una data di scadenza". Parola di Raiz (pseudonimo di Gennaro Della Volpe) che da anni spazia tra cinema, tv e musica regalando emozioni ai suoi fan. Venerdì 7 marzo (ore 21) Raiz & Soci, ovvero gli Almamegretta faranno tappa al Viper Theatre col tour dedicato ai 30 anni di ‘Sanacore’, secondo e iconico album della band e punto di riferimento per generazioni di musicisti.

Raiz, che significato ha adesso ‘Sanacore’?

"È un disco sempre attuale, purtroppo. E dico purtroppo per i temi trattati in quelle canzoni: già all’epoca parlavamo di razzismo, immigrazione, inclusione, guerra. L’abbiamo registrato a Procida, affittando una casa e trasformandola in studio. Poi l’abbiamo terminato a Londra con Adrian Sherwood, produttore che per noi era come Quincy Jones. Siamo stati pionieri di tante questioni".

Il disco all’epoca ha cambiato un po’ le carte in tavola della musica in Italia.

"L’idea era portare Napoli nel mondo e il mondo a Napoli. Perché il disco univa (e unisce ancora) sperimentazione e tradizione, elettronica ed echi acustici, reggae, dub e canzone popolare. Abbiamo anticipato contaminazioni che solo dopo sono diventate di tendenza. Mi ricordo che quando portammo il primo demo a Milano un discografico disse: ‘ Sembra Mario Merola nello spazio’. Effettivamente abbiamo sempre pensato di fare musica mediterranea del futuro".

Napoli continua a farsi protagonista di nuove contaminazioni.

"Sì. Penso a Geolier che pur con delle differenze parla di cose che noi abbiamo cominciato a dire 30 anni fa. E’ figlio mio, anagraficamente, come noi lo siamo stati di Pino Daniele".

Oggi con che stato d’animo si approccia a quel disco?

"Con amore e anche con stupore nel senso che ne riconosco i pregi, le intuizioni e l’ingenuità di gioventù: alla soglia dei 60 anni sono orgoglioso di ‘Sanacore’ e non mi sento a disagio a riproporre quel lavoro giovanile che contiene pezzi diventati un classico, penso a ‘Nun te scurdà’, la storia della vita difficile di una donna che si ritrova a fare la prostituta. Il concerto sarà una grande festa per i nostri fan in cui suoneremo tutti i pezzi dell’album, canzoni che dal vivo abbiamo fatto pochissime volte come ‘Se stuta ‘o ffuoco’ o ‘Scioscie viento’. E poi ci saranno brani affini a ‘Sanacore’, insomma una serata molto fisica come lo è la nostra musica”.

Il 12 marzo su Raiplay uscirà la quinta stagione di ‘Mare Fuori’: sarà nel cast?

"Raiz sì (ride, ndr) visto che la musica, a partire dalla sigla, è parte integrante della serie. Don Salvarore chissà... Sicuramente sarà coprotagonista del film che gireremo questa estate, uno spin off tra la prima e la seconda stagione della serie, dal titolo ‘Io sono Rosa Ricci’ con Maria Esposito protagonista. Il film approfondirà il rapporto tra padre e figlia e posso solo dire che Don Salvatore sarà un super padre, ci sarà una vera esplosione del personaggio. Con Ivan Silvestrini (il regista delle prime stagioni della serie, ndr) abbiamo creato questo personaggio inizialmente sottile poi gli abbiamo dato più spessore: Don Salvatore è un cattivo, un uomo irrecuperabile ma è umano e l’amore che prova verso la figlia lo rende empatico con il pubblico”.

Progetti futuri?

"Una nuova serie Netflix ambientata in una scuola militare di Napoli. Il mio ruolo? Scordatevi Don Salvatore!".