Rapinata nell’atrio del suo palazzo, il ladro le strappa la catenina: “Era un ricordo di mio marito”

Firenze, brutto episodio in un condominio a Novoli. “Quel giovane mi ha detto che aveva necessità di entrare nel mio palazzo e così gli ho aperto”

La donna ha sporto denuncia alla polizia

La donna ha sporto denuncia alla polizia

Firenze, 19 luglio 2024 - Rapinata nell’androne del suo palazzo da un malvivente che, con mossa fulminea, le ha strappato la collana d’oro, ricordo del marito scomparso due anni fa. È il brutto episodio accaduto ieri mattina a Novoli. Protagonista la signora Licia Casucci, classe 1937.

Il fattaccio intorno alle 8,30. “Come ogni mattina, ero uscita a fare due passi. Mi piace camminare - racconta la signora, che abita a Novoli dal 1972 -. Sono andata in piazza Puccini e sono poi tornata a casa”. Rientrando, nel palazzo di via San Donato in cui abita, l’anziana è stata avvicinata da un giovane dall’aspetto piuttosto rassicurante, vestito normalmente. “Mi era addirittura sembrato il figlio di vicini di casa - allarga le braccia la signora -. Sul momento, ho agito come sempre. Con educazione. Ho chiesto a quel ragazzo, che mi è sembrato italiano, se aveva necessità di entrare nel condominio. Mi ha risposto di sì e, così, gli ho aperto senza farmi troppi problemi. Ma ho proprio sbagliato. Quel giovanotto, magro, coi capelli corti, vestito con maglietta e jeans, ha varcato la soglia dietro di me, lasciando non a caso il portone aperto...”.

È stato in quel momento che la signora Licia si è vista strappare dal collo la collana d’oro. È stato un attimo. Per fortuna, neanche un’escoriazione. Ma lo shock è stato enorme, insieme alla rabbia ed al grande dispiacere per aver perso un ricordo preziosissimo del marito. La signora si è messa subito ad urlare, tanto da richiamare l’attenzione di alcuni vicini del popoloso isolato. Ma tutto è stato inutile. Il ladro è scappato subito a gambe levate lungo via San Donato, in direzione piazza Puccini. Impossibile acciuffarlo.

Immediato l’intervento del 112. Una volante è subito intervenuta sul posto e, stamani, la signora ha presentato denuncia al commissariato di Rifredi. “L’ho fatto perchè le persone devono sapere quello che può succedere semplicemente tornando da una passeggiata, in pieno giorno - dice la signora Casucci -. Forse, quel delinquente mi aveva seguito… Mi aveva notato mentre passeggiavo, tranquilla. Pensare che in tutti questi anni non mi era mai successo niente. Ma è vero che non si vive più tranquilli. Il degrado negli ultimi tempi è molto cresciuto. E dispiace, perchè in linea generale la zona è stata riqualificata”. Con lei, la figlia Ilaria: “Per fortuna nessun danno fisico per mia mamma, ma lo shock è stato forte. Quella collana, poi, aveva un altissimo valore affettivo. Quanto accaduto deve servire da monito per lei e per tutti noi: meglio non indossare preziosi quando usciamo di casa. Purtroppo, dobbiamo tutelarci anche così”. La collana aveva due medagliette: in una l’immagine di Gesù con scritto ‘Proteggimi’ e, in un’altra, il ricordo dell’incontro col marito “Licia 1966. Nè io senza te, né tu senza me”. “Era la collana che teneva mio marito - racconta l’anziana -. Mi addolora il fatto di averla persa”.

Il neo-presidente del quartiere 5, Filippo Ferraro, si è subito messo in contatto con la signora: “Le ho detto di non buttarsi giù e di non sentirsi in colpa per aver aperto il portone a quel malintenzionato. Questi brutti episodi fanno ancor più rabbia quando le vittime sono gli anziani, che possono andar molto giù emotivamente. Per fortuna ho sentito la signora tranquilla. Purtroppo, nell’ultimo anno e mezzo in quella zona ci sono stati episodi di piccola criminalità diffusa che hanno alzato il livello di insicurezza percepito dai residenti. Personalmente sono continuamente in contatto con le forze dell’ordine. E mi auguro che quanto prima possano entrare in servizio i vigili di quartiere, che devono diventare dei veri e propri punti di riferimento per i cittadini”. Con l’occasione, Ferraro invita anche i residenti di Novoli a dar vita ad un comitato di controllo di vicinato. “Da strumento nato per le zone collinari, meno frequentato, si è via via esteso alle città. È utile perchè il punto di osservazione dei residenti è fondamentale per contrastare la delinquenza”, aggiunge.