REDAZIONE FIRENZE

Rapine in banca, presi due banditi. Colla sulle mani per non lasciare impronte

Siciliani "trasfertisti", adesso sono in carcere a Catania

Polizia (Foto di repertorio)

Firenze, 30 marzo 2018 - Stamani sono stati arrestati dalla polizia due catanesi di 37 e 45 anni, ritenuti responsabili di una tentata rapina in una banca di Firenze nel settembre 2016. Al più giovane, inoltre, è contestata anche una rapina consumata commessa in un altro istituto di credito, sempre nello stesso periodo, a Sesto Fiorentino.

I due sono stati catturati in provincia di Catania da agenti della Squadra Mobile della Questura di Firenze - con l'aiuto di agenti della Squadra Mobile di Catania - in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Firenze Fabio Frangini, su richiesta della Procura della Repubblica di Firenze (Fedela La Terza).

I fatti contestati sono gli stessi che, nel maggio 2017, portarono all’arresto di altri sei siciliani, accusati anche di una serie di analoghi episodi commessi tra Toscana e Veneto.

L’attività investigativa della Squadra Mobile della Questura di Firenze ha consentito agli investigatori fiorentini di identificare i due catanesi fermati questa mattina. Ai due è contestata, in concorso, una tentata rapina in un istituto di credito di piazza Tanucci a Firenze, il 15 settembre 2016 quando, dopo aver immobilizzato e rinchiuso tutti i dipendenti in una stanza, i delinquenti non riuscirono a mettere a segno il colpo solo grazie al sistema d’allarme entrato in funzione.

Un altro episodio, contestato nell’ordinanza solo al 37enne - sempre in concorso con altri già destinatari di un analogo provvedimento cautelare - avvenne il 23 settembre a Sesto Fiorentino, anche questo ai danni di un istituto di credito. I malviventi operarono con le stesse modalità, riuscendo però a portar via, questa volta, oltre 20mila euro tra denaro contante preso dalla cassa e altro rubato ai clienti.

Nell’ambito dell’inchiesta è emersa quella che gli inquirenti definiscono una certa “professionalità” dei rapinatori nel compiere le attività criminali, suffragata da un modus operandi comune a tutte le rapine: utilizzo della colla alle mani per non lasciare impronte e chiusura dei dipendenti e dei clienti in una stanza dell’istituto di credito. I due, entrambi già noti alle forze dell’ordine per i loro plurimi specifici precedenti, si trovano ora in carcere a Catania.