
L’esperienza sarà possibile grazie a dei visori (foto archivio)
Firenze, 10 aprile 2025 – Cos’è l’Aldilà? Un concetto astratto, un’illusione o una promessa di eternità? Da domani al 13 aprile, al Bright festival alla stazione Leopolda, Teleportalium apre un varco verso una dimensione sospesa tra luce, suono e coscienza. Un’installazione immersiva senza pari che mescola realtà virtuale, arte visiva e una potenza emotiva capace di alterare la percezione del pubblico. In Teleportalium, l’ingresso avviene tramite un visore, ma i visitatori non sono semplici spettatori: diventano viandanti in un mondo onirico, avvolti da luci e suoni che invitano alla riflessione sulla vita, la morte e il senso dell’esistenza. Una sorta di portale verso un’altra dimensione, una finestra sul dopo, dove alcuni partecipanti hanno rivissuto ricordi di persone care scomparse, mentre altri hanno provato un’esperienza di sospensione simile a quella della meditazione.
"Abbiamo visto gente piangere, altre rimanere in silenzio, come se si trovassero davanti a una verità universale – raccontano i creatori – Il nostro scopo è emozionare, fare in modo che ogni partecipante viva qualcosa che lo tocchi nel profondo”.
L’installazione, ideata da Shu Shu, Niko Lang e Christian Glessner, è un incontro tra tecnologia e spiritualità, dove l’ingresso nella realtà virtuale, sotto forma di avatar, abbatte i confini dell’umano. «Vogliamo offrire un’esperienza che tocchi qualcosa di profondo – dicono i creatori – È un’opera d’arte, ma anche uno spazio meditativo. Non parliamo della morte per scioccare, ma per riflettere». Ma uno dei punti di forza di Teleportalium è anche l’uso dell’intelligenza artificiale, che modella l’esperienza in tempo reale, generando contenuti unici per ciascun visitatore.
"Vogliamo che la tecnologia faccia parte dell’esperienza emozionale» spiegano i creatori, sostenitori di una rivoluzione artistica secondo loro già in corso, innescata dalll’AI. Del resto il progetto si pone l’obiettivo di parlare a un pubblico ampio: amanti dell’arte, appassionati di tecnologia, persone in cerca di esperienze spirituali. Insomma è pensato per essere accessibile sia a chi si avvicina per la prima volta alla VR, sia a utenti esperti. Infatti, non esiste una narrazione prestabilita, ma una libera interpretazione di ciò che accade. Il viaggio è evocativo e in costante evoluzione. «Ogni partecipante vive un’esperienza unica, ma tutte sono legate da una forte connessione emotiva»racconta Shu Shu. Il progetto si intreccia con altre forme artistiche, ma i creatori vedono un legame profondo con Firenze, culla del Rinascimento, dove arte, spiritualità e ingegno umano erano indissolubilmente legati.
«È il posto ideale per un incontro tra passato e futuro» dice Niko Lang. E infatti non mancano i richiami ai rituali spirituali collettivi della tradizione fiorentina. Il progetto ha suscitato analogie con il ‘Stargate’ di Kubrick. Ma i creatori oltre alla funzione artistica, guardano al progetto anche dal lato pratico: «Immaginate di usare questa esperienza nella cura palliativa o nei gruppi terapeutici che affrontano il tema del lutto. La nostra visione è che possa aiutare le persone ad affrontare la morte e la perdita in modo nuovo».
Oltre a Teleportalium, nel corso del Bright festival alla Leopolda e a The Social Hub, il team presenterà anche due opere immersive pluripremiate: Nymphs – a VR Requiem e Magic AI: Dimensions. In conclusione, Teleportalium non è solo un viaggio nell’arte immersiva, ma un punto di riferimento per una nuova era dell’arte digitale, che lascia il segno e sfida la realtà conosciuta.