Alcuni sono un po’ in ritardo, ma le Camere concedono una tolleranza fino alla fine del mese e forse anche un filo oltre. Stiamo parlando della dichiarazione dei redditi di deputati e senatori che, a ogni crepuscolo d’anno, accende gli ultimi fuochi del dibattito. E’ il senatore Francesco Bonifazi, tesoriere di Italia Viva e braccio destro del leader Matteo Renzi, il parlamentare fiorentino ad aver presentato la dichiarazione più corposa per quanto riguarda il 2023: 510.893 euro (ovviamente lordi). L’ex premier, invece, pare non abbia ancora depositato i suoi documenti contabili (o se lo ha fatto potrebbero essere coperti dal segreto) dato che nella lunga lista comparsa sui siti di Montecitorio e Palazzo Madama non v’è traccia dei suoi guadagni (che nel 2022, ricordiamo, superavano abbondantemente i 3 milioni di euro lordi grazie ai numerosi impegni extraparlamentari in Italia e soprattutto all’estero).
A seguire troviamo l’ex assessore di Palazzo Vecchio e ora deputato dem Federico Gianassi, che ha dichiarato al fisco poco più di 100mila euro. Terzo in classifica c’è il plenipotenziario di Giorgia Meloni in Toscana, Giovanni Donzelli – responsabile organizzativo di Fratelli d’Italia – che porta a casa 98.781 euro lordi, mentre il coordinatore provinciale del Movimento 5 Stelle, e deputato, Andrea Quartini, nel 2023 ha guadagnato 79.324 euro. In fondo all’ipotetica graduatoria sui parlamentari fiorentini che guadagnano di più troviamo altri due noti esponenti del Pd.
Parliamo di Emiliano Fossi, ex sindaco di Campi Bisenzio, attuale segretario regionale Democartico e onorevole, lo scorso anno è riuscito a guadagnare 50.816 euro lordi; Simona Bonafè, ex europarlamentare poi approdata nell’emiciclo della Camera dei Deputati, con i suoi 23.097 euro lordi risulta essere la più “povera“.
AnPassan